Inverigo, piccolo comune in provincia di Como. Seduta del
Consiglio comunale per l'approvazione del bilancio: il resoconto
è pubblicato dal gruppo di minoranza Inverigo Nuova.
Anche
qui il momento non è buono, per la crisi, come spiega il sindaco,
che tira in ballo anche le scelte del governo in termini di tasse
sulla casa.
Il Sindaco ha detto che sicuramente il momento è
critico, probabilmente il prossimo anno sarà anche peggio con
l'introduzione della TASI, non solo per chi ha un'attività ma anche
per le famiglie, infatti a Inverigo c'è un 10% che non ha pagato
l'IMU dovuta. Il Comune dopo gli accertamenti cerca di non infierire,
tant'è che spesso vengono concesse rateizzazioni lunghissime dei
pagamenti con tassi agevolati , purtroppo non ci sono altri strumenti
per agevolare i cittadini. Poi il crollo del settore edilizio non
porta più le entrate per oneri di urbanizzazione come negli anni
passati. Una riduzione delle imposte potrebbe arrivare da una
riduzione della spesa corrente anche se ormai è già stata rivista e
non c'è molto da tagliare.
Si parla poi bilancio
del comune che, è messo in sicurezza con l'aumento dell'addizionale
Irpef del 100%
Il Sindaco ha passato la parola all'Assessore B.:
ha ribadito che i tagli del Governo Monti, il patto di stabilità con
esiti drammatici e la mancanza dei dati sui trasferimenti erariali e
le richieste di miglioramento del bilancio da parte del Governo,
impone al Comune di chiudere il bilancio con un avanzo di 692.000€,
quindi per non tagliare servizi è stato deciso di aumentare
l'addizionale IRPEF. Su 3356 lavoratori, con la fascia di esenzione
per chi ha un reddito inferiore a 10.000€, sono salvaguardati 595
lavoratori dipendenti. Considerando anche altre categorie i cittadini
esentati da questa tassa sono 1646. Con questo aumento il gettito
previsto per il 2013 è di 1.024.000€ mentre lo scorso anno il
Comune ha incassato 503.800€, quindi un incremento del 103%.
Insomma, si da la colpa a Roma, per le scelte (sbagliate par di
capire) su patto di stabilità e tagli. E così per far quadrare i
conti, i comuni devono aumentare le tasse.
Ha
preso la parola il Consigliere T. ricordando che l'addizionale
era stata già raddoppiata nel 2007, che questa imposta di quasi 1%
va incidere sul reddito disponibile e peserà su chi guadagna intorno
i 1.500€, e non sono pochi i cittadini in questa situazione
considerando anche che ci sono molte persone in cassa integrazione o
lavorano part time. Continuando ha chiesto fino a dove si vuole
arrivare, visto che quest'anno per fa quadrare il bilancio si alzano
le imposte e si vende l'Ex Ballabio. Poi ha chiesto cosa fa l'ANCI,
se l'Amministrazione ha sollecitato questo ente affinché faccia
qualcosa contro questa spirale depressiva. Quindi ha chiesto ancora
una volta di valutare lo scaglionamento dell'addizionale, visto che i
recenti aumenti di TARES e IVA hanno già ridotto la disponibilità
per gli stipendi più bassi. A tale proposito ha chiesto di alzare la
soglia di esenzione per redditi di 20.000€ o 24.000€ poiché chi
ha un reddito di 10.000€ è probabilmente considerato incapiente e
quindi è già esentato dal pagare l'IRPEF e a maggior ragione non
paga la stessa addizionale, quindi aver previsto l'esenzione per
questa fascia di reddito non aiuta nessun cittadino.
Il Consigliere P. ha detto che condivide
l'analisi di T. ma purtroppo una scelta diversa non avrebbe
fatto quadrare il bilancio, visto che tra i tagli dei finanziamenti
statali e accantonamento Inverigo si è trovata con 1.000.000€ di
impegno imprevisto.
Per spiegare meglio la
situazione: il comune ha messo in vendita una palazzina abbandonata
(area ex Ballabio) sperando di fare cassa:
L'Assessore B. ha letto una serie di
passaggi e provvedimenti precedenti che hanno portato alla
discussione della vendita dell'immobile denominato ex Ballabio. Una
recente perizia stima il valore in 520.000€, questo introito
servirà per finanziare alcuni interventi che altrimenti non si
faranno: impermeabilizzazione scuola dell'infanzia di Villa Romanò -
50.000€, sostituzione tetto in amianto della palestra della scuola
Filippo Meda - 200.000€, sistemazione P.zza Vittorio Emanuele -
23.000€, manutenzione rete idrica - 35.000€, tombinatura zona S.
Maria - 160.000€. Poi ha anche citato la Cipresetta, ma per
quell'immobile ha detto che vorranno sentire il parere dei cittadini.
Cioè
per fare dei lavori si risistemazione e messa in sicurezza si va a
fare la stessa operazione che il governo vuole fare a Roma: in un
momento difficile come questo, vendere un bene pubblico che non si è
riusciti a valorizzare nel passato.
Insomma,
nel grande e nel piccolo, i problemi e le cause (e spesso anche le
soluzioni) sono sempre le stesse.
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