15 novembre 2013

Servizio pubblico - good bye Italia

Partono i bastimenti, cantava Pavarotti nella copertina di Servizio pubblico ieri sera: non sono più i bastimenti dei poveri emigrati del sud, del secolo scorso.
Ma oggi nuovi emigranti lasciano l'Italia: sono i giovani laureati che Giulia Innocenzi ha incontrato a Londra settimana scorsa e che ieri erano ospiti in studio.



Scappa dalla nostra Italia la nostra futura classe dirigente, ma i nostri politici non vedono questo esodo - ha raccontato ieri Santoro: una catastrofe come lo fu l'emigrazione dal sud, che lasciò il mezzogiorno in mano alle mafie, ai latifondisti, ai grassatori della politica.

Ma se scappano la colpa è di Michele, il pensionato da 7000 euro avendo però pagato i suoi contributi: il conduttore di Servizio pubblico ha poi parlato dell'allarme sui conti dell'Inps.
Il buco nasce della decisione di Monti di unificarlo con l'Inpdap (la cassa dei dipendenti pubblici): cosa facciamo ora? Togliamo la pensione a Michele, oggi che l'Inps deve pagare la pensione anche ai dirigenti pubblici, quelli che l'OCSE dice essere i più pagati, 650000 dollari (in Francia siamo a 250000 dollari in media)?
Santoro ha poi ricordato che il 24% dei contributi non sono stati versati dallo stato.

C'entra qualcosa la politica, c'entra qualcosa lo stato?
Ora vorrebbe mandare in pensione anticipata anche il personale in esubero dell'esercito, pagandogli però tutti i contributi.

Quando si entrò nell'euro, la Germania aveva 3 ml di disoccupati, e noi esportavamo 50 miliardi di merci (la bilancia era in attivo). Ora siamo sotto di 388 miliardi e la Germania è sopra di 1791.
Non c'entra l'euro ma la politica: è grazie alle riforme di Schroeder, con cui ha perso l'elezioni in favore della Merkel ma ha salvato il paese.
Ha tagliato la spesa pubblica, ha fatto la riforma del lavoro rendendolo più flessibile (ma con un sistema di welfare che ci sogniamo) ha aumentato l'IVA di 3 punti e ha abbassato le tasse sul lavoro.

Noi qui dovremmo parlare di Mario, di Silvio, di Romano e di quello che non hanno fatto: partono i bastimenti e in chi rimane c'è grande rabbia e malinconia.

Le due facce di Milano: i grattacieli sempre più alti per ospitare banche e assicurazioni e i barboni che dormono sulle panchine (o dentro la stazione centrale).
I negozi del lusso che vendono collari swaroski a 200 euro, ma anche la mensa dei poveri in via Saponaro, cui si rivolgono anche gli italiani (il 30%).
Gente che si è ritrovata improvvisamente povera, isolata dal resto della gente, che non si sente parte di questo mondo:
"gli altri li vedi come extraterrestri" ha raccontato uno di questi nuovi poveri.
Per la società siamo morti, non esistiamo: qiesta società non ci vuole vedere.

I poveri aumentano, la disoccupazione aumenta, il debito aumenta. Ma forse il PIL, per la prima volta da mesi, avrà segno positivo. Basta questo per alimentare quell'ottimismo sfoderato dai nostri ministri?
Le cose vanno veramente al meglio?

Ieri sera era ospite il viceministro Fassina, assieme al professor Bagnai (su posizioni critiche contro l'euro).
Fassina che comunque ha difeso l'azione di governo, ha comunque chiarito come le cose non stiano volgendo al meglio.
Ma ciò che ha fatto il governo (cassa integrazione, le coperture per gli esodati, i precari per la pubblica amministrazione) era nella direzione giusta, per cercare di risolvere il problema.

Mi sembrava di sentire uno dei ministri del governo Berlusconi: i soldi alla cassa integrazione, i contratti per i precari .. Anche Monti aveva dato delle coperture per gli esodati (dopo aver sottovalutato il problema con l riforma delle pensioni).

Eppure le cure Tremonti, Monti e Letta non hanno fatto uscire l'Italia dalla crisi. Gli indicatori sono tutti peggiorati.
Dovremmo rinegoziare tutto, in Europa: il debito, il fiscal compact. Certo la proposta di Grillo di tassare di più l'Iva (per tassare i consumi) per alleggerire la tassazione sul lavoro, ha diversi problemi.

Ma questa idea di Europa, di euro, di unione europea sembra non più sostenibile. Tutti ieri sera erano d'accordo: possiamo aspettare il semestre di presidenza europea, come ha spiegato Fassina, in cui Letta da presidente di turno, cercherà di dare una svolta?

Noi italiani dovevamo fare i compiti a casa: non li abbiamo fatti (in termini di burocrazia, corruzione, evasione, processi industriali) ma nel compenso abbiamo fatto pagare la crisi sui ceti deboli.
Schroeder, come ha ricordato nella copertina Santoro, non ha tagliato un marco su ricerca, istruzione, università.
Noi facciamo partire i bastimenti di giovani laureati verso l'estero.
Svendiamo il nostro patrimonio. Svendiamo i pezzi di Telecom e speriamo che qualcuno venga qui da noi a salvare Alitalia dopo che la politica italiana l'ha spremuta bene bene.

Il professor Bagnai ha voluto invece puntare il dito sul meccanismo con cui si è adottato l'euro: l'anno della svolta è stato il 2007, in cui la lira è stata rivalutata (in vista del passaggio all'euro).
Abbiamo così penalizzato le nostre espostazioni, le nostre imprese. L'euro è stato imposto ai paesi europei dalla politici, anche per un principio nobile, perché doveva poi accompagnare l'unione economica dell'Europa.
Ma di fatto ha causato solo problemi ad alcuni paesi del sud, portando alla "mobilità delle risorse", espressione usata dagli economisti per indicare l'emigrazione.



Che non sempre è un fattore positivo: il sud (e ora l'Italia) sono state private della loro linfa vitale.
Nel 1997 prima e nel 2002 abbiamo voluto fare i primi della classe, per entrare nell'euro, sopravvalutando il valore del cambio. E ora paghiamo le conseguenze.

Bechis, il giornalista di Libero, ha spiegato come tutti gli indicatori economici siano in negativo per colpa delle ultime manovre, da Tremonti e Letta. Dare soldi alla cassa integrazione è solo una manovra tampone, che alla fine non ha risolto il problema occupazione.

Come se ne esce allora? Quale è il piano B oltre alla politica dell'austerity: si sono scaricati i problemi della bassa competitività sul costo del lavoro, svalutandolo, ha commentato Fassina. Che poi ha continuato precisando che la soluzione dell'euro a due velocità sarebbe traumatica per il nostro paese.

Gli italiani all'estero



Le mazzette dell'assessore alla cultura abruzzese: il racconto di Andrea Mascitti



L'intervento di Travaglio: con la cultura (e le tangenti) si mangia. Dopo Tangentopoli rubano più di prima, semplicemente hanno smesso di vergognarsi.

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