01 dicembre 2013

Grandi abbuffate e collette alimentari


Come si fa a non fidarsi degli ex alpini che ti chiudono una mano per la colletta alimentare?
In fondo è per aiutare le persone in difficoltà, un'azione meritoria.
Ma tutta questa buona azione stride poi con la realtà: in fondo è l'ennesimo atto di carità chiesto al cittadino consumatore e affidato a volontari, con cui banche e fondazioni, società di telefonia, con la Compagnia delle opere (CL), promuovono la loro immagine sociale.
Perché sono le stesse banche e fondazioni che lesinano il credito alle piccole aziende (mentre poi per gli amici la borsa è sempre aperta).
Le stesse banche che annunciano esuberi, perché c'è la crisi e bisogna tagliere i costi.

Stride, questa buona azione, se poi si leggono le cronache degli scandali regionali, dove soldi pubblici che avrebbero dovuto essere usati con parsimonia, sono finiti proprio nelle grandi abbuffate di consiglieri dalle mani bucate. Anche nella Lombardia dove le società della rete della Cdo, per mano dellegiunte formigoniane, riescono ad entrare in tutti gli appalti e le gare pubbliche.

Grandi abbuffate e collette alimentari: chissà se un giorno non avremmo più bisogno di fare donazioni per finanziare la ricerca, per far la spesa per chi è povero. Fare un sms per aiutare la Sardegna, per la lotta al cancro, per chi è bisognoso.
Con tutti soldi sprecati (o usati male) da questo paese, dove ci sono i manager con lo stipendio più alto d'Europa, i politici che si fanno rimborsare di tutto e di più, vitalizi e pensioni d'oro, telefonini, computer, auto blu e grigie.
Dove prima si fanno i condoni e poi si piange perché quelle case sono costate la vita a qualcuno.

L'ho fatto anche con piacere la spesa per la colletta alimentare, e sono anche contento che ci siano persone disposte ad aiutare il prossimo e passare tutta la giornata nei supermercati per raccogliere la spesa offerta loro.
Ma non dimentichiamoci che se ci sono famiglie in difficoltà, è anche perché c'è un problema più serio da affrontare, e non con la carità.
  Se in Italia le aziende chiudono e la gente non ha lavoro, il problema è l'assenza di una politica industriale.

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