Penso che dopo la puntata di ieri sera di Presa diretta ci siano pochi dubbi, su cosa sia il metodo Stamina e sui rischi che stiamo correndo, in ambito sanitario.
Per il non medico Vannoni, che è stato ottimo promotore del suo prodotto, è sufficiente che un comitato etico dia il suo benestare, e lui potrebbe anche inoculare del cioccolato nei pazienti.
Come metodo di cura caritatevole: la patria di Galileo si è ridotta a questo.
Niente sperimentazione scientifica, niente protoccoli ben validati. Niente ricerca o produzione scientifica che dia la certezza che una certa cura non danneggi i pazienti e porti dei benefici, anche solo in una percentuale di casi.
A fine puntata, il professore Bianco parlava di venditore di olio di serpente (come succedeva nell'america del secolo scorso quando dei ciarlatani giravano il paese cercando di convincere la gente della bontà di questo olio): l'Italia grazie al decreto Balduzzi stava per diventare la Mecca di tutti questi venditori di speranza.
Il ministro della salute aveva di fatto aperto delle autostrade a quanti proponevano cure caritatevoli a spese dello stato.
A spese nostre.
Grazie al cielo il governo Monti (altro sedicente medico dei mali del paese) è caduto.
L'inchiesta di Iacona e Liza Boschin ha mostrato in che modo questo metodo di cura, non sperimentato né brevettato, è entrato negli ospedali pubblici. Per le pressioni della politica che ha piegato l'interesse sanitario pubblico a interessi privati, arrivando a creare delle corsie per curare i raccomandati regionali.
Si è parlato di come siano stati "curati" alcuni pazienti del professor Vannoni, in istituti di bellezza o a San Marino.
Di come, a molti di questi sia stato prospettata una certa guarigione, se si fossero curati subito, senza aspettare.
Le richieste di soldi, tanti soldi per le punture e il prelievo di cellule staminali.
ci sono le persone che, per disperazione, scendono in piazza a protestare contro la politica che non concede loro la cura Vannoni, a spese dello stato. Gente che lo stesso stato ha lasciate sole, con la loro malattia neuro degenerative al momento ancora incurabili.
Ma ci sono anche tante famiglie che di vannoni si sono fidate e che, dalla cura non hanno avuto benefici, ma solo spese. Altri invece, hanno pure rischiato la vita, come Carmine Vona che di fronte alle telecamere di Presa diretta ha raccontato la sua incredibile storia.
Il TAR ha bocciato la prima relazione del ministero della salute: siamo il paese dove dopo la sentenza di condanna agli esperti della commissione grandi rischi (che aveva sottovalutato i segnali premonitori del terremoto dell'Aquila) si è parlato di processo alla scienza.
Oggi, alcuni giudici dei tribunali amministrativi impongono delle cure mediche, dove però non si sa cosa si inietta ai pazienti.
Tutto questo è incredibile: ho fiducia nel ministro Lorenzin che ieri, intervistata da Iacona, ha garantito la massima attenzione nei confronti di questa storia.
Ora una nuova commissione giudicherà sulla valenza medica di Stamina: il TAR ha imposto la par condicio per i membri della commissione.
Il rischio è che Stamina abbia sottratto risorse alla sanità pubblica, quella che in questi anni ha subito dei tagli lineari: tagli per la vera ricerca scientifica, quella fatta al San Raffaele dal professor Naldini.
Quella fatta dal professoressa Cattaneo, la senatrice a vita che pure ha criticato la cura di Vannoni.
Soldi sottratte a centri di cura come la Sapre, il centro di cura per bambini malati di SMA, dove lavorano persone come Chiara Mastella.
Lei si, un'angelo.
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