Proximo: Allora ascoltami, impara da me: io non sono stato il migliore perché uccidevo velocemente. Ero il migliore perché la folla mi amava. Conquista la folla, e conquisterai la libertà.Matteo Renzi non parlava ai senatori (che d'altronde nemmeno lo stavano troppo a sentire), ieri: dal posto di presidente del consiglio parlava direttamente agli italiani: si rivolgeva direttamente a loro, quando prometteva tagli al cuneo fiscale e interventi nell'edilizia scolastica. Quando prometteva il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, senza specificare da dove prendere le risorse.
Massimo: Conquisterò la folla, le darò qualcosa che non ha mai visto prima.
[Il gladiatore]
Parlava all'elettorato del PD ma, soprattutto, all'elettorato che la scorsa volta ha votato Grillo: per questo nel suo discorso il vero avversario è stato il M5S.
Dai banchi di Forza Italia, i senatori azzurri avranno rivisto nello speech renziano, nella postura, nei gesti, il loro leader ringiovanito di anni.
Le promesse senza alcun fondamento: con la promessa di togliere l'ICI aveva vinto le elezioni e l'anno scorso aveva sfiorato il bis promettendo l'eliminazione l'IMU coi soldi dell'accordo sui capitali con la Svizzera.
Alla fine l'IMU è stata tolta per tornare con altri nomi e i soldi dalla Svizzera non si sono visti.
Ma le promesse elettorali, in un paese in perenne campagna elettorale, sono sempre lì, pronte.
Anche Monti nel suo discorso aveva promesso equità.
Letta, nemmeno un anno fa, aveva toccato più o meno gli stessi temi usati ieri da Renzi.
Berlusconi si sta preparando per tornare al voto tra meno di un anno.
E anche Renzi ci sta pensando: e allora perché non spararle grosse fin da ora? Se va male, si potrà dare la colpa al sistema.
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