La mancetta che Letta si è preso dal suo viaggio in Arabia, a carcare il petrolio come nella canzone "Caravan petrol". La scomunica dei grillini, eversivi, fascisti e potenziali stupratori.
Eversivi forse non più di tanto, ma ingenui e maschilisti (come gran parte dei politici italiani) sicuramente.
Il muro contro muro tra il movimento e il resto del paese: ma se sono così pericolosi per le istituzioni, come mai crescono nei consensi?
E poi la probabile staffetta di Renzi e Letta, la legge elettorale che forse sta arrivando (ma sembra uguale a prima), il Senato che si schiera a favore di B. mentre il suo presidente vota per schiararsi come parte civile al processo per la compravendita dei senatori. Che finirà in prescrizione per gentile concessione della legge ex Cirielli.
Sembra che siano successe tante cose, ma in realtà non è successo niente.
Da una parte il M5S che forse ha voluto offuscare il dinamismo renziano con l'occupazione della Camera contro il decreto per Bankitalia.
Dall'altra il caos mediatico contro lo squadrismo, l'andare a centellinare ogni gesto o parola del grillino che, del resto, si sono ben prestati all'idiozia.
La barbaria di Grillo, non più tollerabile.
E ci si ricorda più del regalo alle banche? Regalo no, ma sicuramente una bella sicurezza per i nostri istituti, che saranno tutelati per le quote della banca d'Italia in eccesso, che saranno ricomprate con soldi pubblici.
Chi si ricorda più della corruzione, una voragine che ingoia miliardi di euro ogni anno e che è un freno per le opere pubbliche?
Gli operai della Electrolux sono buoni come rumore di fondo, come notizia da dare ai telegiornali, tra un generico impegno del ministro e l'indignazione di facciata contro la Polonia (o la Slovenia) che ci fanno dumping sociale e salariale.
Il jobs acts? Il cuneo fiscale? La spending review con cui abbassare le tasse? I milioni di posti di lavoro?
La luce in fondo al tunnel?
Si è parlato di questo nell'ultima puntata di Servizio pubblico, La ghigliottina: ospiti le deputate Tinagli e Pini, la giornalista De Gregorio e il manager Briatore.
Dopo un servizio con Bertazzoni ad inseguire Casalino (verrebbe da dire Casalino chi?) e i grillini a minimizzare sulle loro sparate, la palla è passata agli ospiti.
Briatore ha sottolineato come i 500 milioni presi da Letta sono una mancetta, per quei paesi arabi. Sono meno dei soldi che il Qatar ha investito in Sardegna l'anno passato: investimento poi fermo in attesa delle autorizzazioni delle amministrazioni.
Dragoni è intervenuto sul decreto Bankitalia e sull'azione del governo Letta: mancano 206 provvedimenti per attuare i 6 decreti varati. Di questi, 39 sono già fuori tempo massimo.
Forse anche questo è il motivo che l'ha spinto ad attaccare Grillo dal Qatar, un voler schierare le truppe per nascondere la delusione del suo viaggio.
La giornalista De Gregorio si è concentrata sull'importanza delle parole, specie quelle usate contro le donne e sugli effetti che queste provocano nella vita reale.
Non bisogna sminuire le aggressioni, perché si sdognanano atteggiamenti fuori dal Parlamento.
Ma c'è anche un problema politico perché il M5S è l'unica opposizione a questo governo Frankenstein che ha soffocato di fatto ogni opposizione a colpi di decreto.
Irene Tinagli, parlando del comportamento in aula del M5S, li ha paragonati a degli studenti liceali che vogliono occupare la scuola.
Dentro le istituzioni ci sono delle regole, è questa la democrazia. E dunque il movimento non può imporre le sue idee, con la violenza.
A questo intervento ha poi risposto Travaglio, spiegando che se è da criticare l'opposizione che vuole imporre la sua linea, è altrettanto pericoloso il principio per cui la maggioranza può imporre i suoi decreti con la ghigliottina.
Senza ostruzione, come potrebbe evitare che leggi sbagliate passino dalle aule?
Sarebbe una dittatura della maggioranza che, lavorando per decreti, può far passare le sue leggi. Ad personam, ad esempio. O ad castam.
Vi ricordate come è passato il decreto Ronchi sull'acqua pubblica o il decreto per lo scudo fiscale?
Il governo dovrebbe andare in Parlamento e far discutere le sue leggi.
Non imporle senza spiegare nulla.
“L’idea che l’opposizione si opponga ha suscitato sconcerto negli altri partiti, non sono abituati”.
Tenendo presente che fuori c'è un paese che vorrebbe sentir parlare dei problemi reali: purtroppo anche queste discussioni tattiche sulla legge elettorale risultano incomprensibili, perché con la legge elettorale non si mangia.
Anche se una buona legge, permette una buona selezione degli eletti.
Ma bisogna andare a spiegarlo agli operai della Electrolux, che dei 500 ml dal Qatar non sa che farsene.
Giuditta Pini, la deputata del PD che ha risposto con molto houmor al grillino De Rosa, ha definito solo propaganda elettorale, quello che i colleghi del M5s hanno fatto in aula: "L’assalto dei grillini è stato umiliante. I parlamentari del Pd temevano che i colleghi del M5S volessero rubare loro le sedie per impedire i lavori parlamentari".
Una situazione che ha definito paradossale.
La deputata ha poi parlato del decreto per le banche, che non le obbliga a riaprire il credito per le piccole imprese, come quelle del suo territorio oggi messe in crisi dall'alluvione.
Qui potete rivedere l'intervento di Travaglio “Boldrini Santa subito”, e qui il link per il video completo della puntata.
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