E un premier che pensa di governare il paese con 140 caratteri, a colpi di tweets.
La puntata di Servizio pubblico ha toccato tutti i temi degli ultimi giorni: la legge elettorale e gli inquisiti nel governo. La luna di miele con Renzi che inizia a scricchiolare, dopo la cantata nella scuola di Siracusa.
L'Europa ci chiede un maggiore rispetto dei conti e dei parametri e noi rispondiamo stizziti dicendo che siamo stanchi di farci dettare i compiti per casa.
Basta compiti a casa può andar bene se poi i compiti si fanno.
Se si fanno buone leggi elettorali e non le porcate che stiamo vedendo su quote rosa, liste civette, candidature multiple, salva Cosentino.
Dopo la solita introduzione di un Santoro canterino , la parola è passata agli ospiti che erano il sindaco di Bari Emiliano, Vittorio Sgarbi e il costruttore Alfio Marchini e, in collegamento da Montecitorio, l'onorevole Di Battista del M5S.
Diciamo che buona parte del dibattito in studio verteva proprio sul M5S: la cacciata dei dissidenti, il futuro del movimento, le nuove alleanze che si potrebbero creare grazie ai fuoriusciti.
Di Battista è stato fermo nelle sue posizioni: "questo palazzo è una vasca di squali, se non siamo intransigenti il palazzo ti risucchia [..] i big dei partiti sono bravi a cooptarti".
Poco prima, il senatore Campanella, uno degli espulsi, aveva parlato del suo ex partito come un movimento stile PCUS, chiuso in se stesso, che blocca l'aula e urla ma non riesce a mettere in contraddizione le altre forze che pure presentano molte crepe.
Di Battista non ha risposto direttamente alla domanda sulla democrazia interna (chi ha deciso le ultime espulsioni? I senatori o qualcuno esterno agli eletti?) ma ha usato la metafora della guerra: in guerra non puoi preoccuparti del fuochi amico, di chi ti sabota alle spalle.
"Se Cesaro fa schifo, perché ci fate le leggi elettorali assieme" - sempre Di Battista rivolgendosi a Emiliano.
Sembrava che tutti e due, Emiliano e Marchini, volessero interloquire con il grillino più per cooptare il suo elettorato che per un dibattito.
Marchini chiedeva al M5S di concentrarsi sulle cose utili per il paese: far ripartire l'edilizia, il consumo zero del territorio, accorpare i ministeri dell'ambiente e della cultura.
Non so se la previsione del 37% per il movimento è realistica: saranno gli elettori a decidere se è meglio fidarsi di un partito di duri e puri o dei partiti che promettono una cosa e ne fanno un'altra.
Se è peggio un partito ostaggio dei voleri del dittatore Grillo, o altri partiti ostaggi di lobby e dei ras locali delle tessere.
Come ha poi spiegato Travaglio, non è che il PD sia meglio: Civati è tenuto come riserva indiana in un partito di trasformisti, passato da Bersani, Letta a Renzi. Con tutti i cambi di casacca.
Forse l'intransigenza di Grillo, che pure Travaglio ha criticato perché controproducente, nasce dall'attivismo di Renzi, che cerca ora maggioranza parallele, al di fuori di quella parlamentare.
L'intervento di Travaglio
L'intervento del giornalista: "la grande vuotezza".
Il suicidio di Eddy
La crisi è anche questa: commercianti come Eddy che si suicidano per una multa da 2000 euro che non riescono a pagare.
Quanto si deve guadagnare per poter pagare tutte le tasse allo stato?
Cosa risponderà Renzi a queste persone? Ai lavoratori della Electrolux. Agli operai della Fiat di Termini.
I dipendenti dell'Ilva a Taranto e nelle altre acciaierie.
Ci consoliamo con i tweet di amorosi intenti tra Renzi e Merkel e Cameron?
Ci consoliamo con l'oscar per il film di Sorrentino su cui la politica proprio non può mettere il suo cappello?
"A far l'amore comincia tu .."
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Mi raccomando, siate umani