02 aprile 2014

Populismi e tromboni

"Qualcosa farà": la mia edicolante, ex berlusconiana, è certa delle riforme renziane.
Quelle presentate e apprezzate ieri a Cameron leader conservatore inglese. Che piacciano meno a sindacati (e perfino al governatore della banca d'Italia) poco importa.
Il lavoro non c'è? Facciamo più flessibilità.
I cittadini si lamentano della distanza della politica? Dell'impossibiiltà di selezionare i parlamentari? E noi rendiamo anche il senato ineleggibile, pieno di nominati.
Non potendo abrogare del tutto le elezioni, per evidenti vincoli di democrazia, si abroga la possibilità di scegliere i nostri rappresentanti.
Renzi va di corsa, non ha tempo di ascoltare le critiche.
Ora ha bisogno di approvare in fretta le pseudo riforme da sbandierare poi in Europa sui vari tavoli.
Come i morti di mussolini da portare poi sui tavoli della pace.
L'importante è fare, o dare l'impressione di fare: che siano riforme piene di demagogia non importa.
Si dovevano tagliare i costi della politica? Perché non si è agito sugli affitti dei palazzi, sul taglio dei parlamentari, sui loro stipendi?

Così come per B. , più lo si critica con obiezioni nel merito, più guadagna voti e consenso.
Ma cosa vogliono questi parrucconi tromboni?
Come successo per l'ex cavaliere, un giorno la luna di miele finirà, e sarà troppo tardi. 

E magari daremo ragione ai professoroni come Elisabetta Rubini di Libertà e Giustizia, ieri ospite di Ballarò "Tutti ci aspettiamo le riforme da Renzi, quello che non ci piace è come è stata pensata questa riforma del Senato".
Per il momento però, quanto ci piace la velocità di Renzi.
Qualcosa farà, ne siamo certi. Che sia la cosa giusta, poi ..

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