Una delle poche cose che crescono,
in Italia, è la povertà. Lo dice un rapporto della Caritas secondo
cui la povertà non coinvolge più solo i senza lavoro (qui il pdf). Anche chi
lavora è povero, secondo le statistiche raccolte. Oggi, non è più
il terzo figlio quello che fa saltare i conti in famiglia. Già il
secondo è un problema: fare figli, come anche farli studiare
all'università, curarsi, è cosa da ricchi.
Gli unici che si sono salvati, da
questo impoverimento, sono stati i pensionati con la minima, quelli
cioè che hanno mantenuto l'indicizzazione delle pensioni.
La povertà di questo paese va di
pari passo con la miseria della classe politica. Quella degli
slogan e delle slide. Quella dove il padre delle riforme
rischia 7 anni di carcere per prostituzione minorile. Faremo le
riforme a S Vittore.
“Mica posso fare le riforme in
galera”, chiede e si chiede Libero, per conto di Berlusconi.
Poveri, potete stare tranquilli, la
politica ora deve occuparsi dei problemi giudiziari di B. La tregua
giudiziaria che potrebbe portare alla grazia presidenziale, per
quelle riforme di cui Renzi ha bisogno, per sbandierarle in Europa.
Per arrivare alla loro approvazione, anche a costo di spaccare
nuovamente il centro sinistra, che condizioni sono state poste da B.
nel patto del Nazareno? C'è dentro anche la grazia? La riforma della
giustizia fatta assieme (ad uno che froda il fisco)?
Dunque riforme prima di tutto. Anche
prima del paese. Ma in Europa preferirebbero che portassimo avanti il
reddito minimo garantito, e
non il Senato dei non eletti, con tutti i rischi di accentramento
di potere nelle mani di un esecutivo senza controlli.
Ora Renzi ha un altro problema,
dall'Europa: niente flessibilità sui conti, col rischio di una
manovra da 24 miliardi in autunno (negata
dal ministro).
Crisi economica e crisi politica. Fino
alla crisi industriale: dopo Fiat, Bulgari, riso Scotti e le altre
centinaia di marchi finiti in mano straniera, anche Indesit
non è più italiana.
Il titolo in borda è schizzato.
Nonostante i rischi occupazionali. Come dire che finanza e industria
reale ormai sono cose separate.
Ma potremmo parlare anche dell'Ilva di
Taranto dove sono state salvate ancora una volta le banche
creditrici, e
non la salute o il rilancio della produzione. Qualcuno sta
svendendo l'acciaio italiano all'estero?
La questione Alitalia: dopo il
salvataggio dell'Alitalia pubblica, pagato dagli italiani per fare un
favore a Passera e Berlusconi (e i capitani
coraggiosi),
il dimezzamento degli esuberi (che Camusso contesta) rimane comunque un mezzo fallimento, non un mezzo successo.
Ci vorranno mille giorni per cambiare
paese.
Ma le frottole si scontreranno con la
dura realtà delle cose molto prima.
Come i ristoranti pieni e la social card.
Come l'equità promessa da Monti.
Come le riforme sempre attese da Letta.
Come la svolta buona del sindaco (ex) rottamatore finito a riformare il paese assieme al caimano.
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