23 ottobre 2014

Dicesi di sinistra

Il PD è di sinistra perché fa cose di sinistra come gli 80 euro.
Renzi è di sinistra e anche Berlusconi in fondo, un po' lo è.
Di sinistra è Bertinotti l'uomo delle feste mondane di Roma (e non dei teatri occupati o delle manifestazioni per il lavoro).
L'ultimo arrivato sul carro di sinistra, l'editorialista del Foglio ex SC Andrea Romano.
Più gente si sposta a sinistra, più il partito unico, il partito della nazione, diventa una "cosa" che si sposta a destra.
Perché fa la stessa politica di Berlusconi e Monti.
Perché ha rinunciato alle sue battaglie per i diritti civili (NCD non vuole), sulla redistribuzione del reddito, sulla difesa del servizio pubblico.
Contro i conflitti di interesse, contro le mafie (che non è cosa di sinistra o destra chiaramente), contro gli amici evasori.

Essere di sinistra significa anticipare il futuro, le parole del ministro Boschi: un futuro che assomiglia tanto ad un passato.
Dopo 10 anni, i tempi sono maturi: il più grande partito della fu sinistra si trova dall'altra parte della barricata. Non più in piazza in difesa dell'articolo 18 (questo famigerato articolo che è la rovina dell'imprenditoria italiana), ma dalla parte dei falchi di confindustria.

E' morta la sinistra, viva la sinistra e la leopolda.

Altri spunti di lettura: "Fondata sull'equivoco" di A. Gilioli, Paolo Flores d’Arcais - Senza giustizialismo nessuna riforma (l'ultimo numero di Micromega sul tema giustizia), il siparietto Chiamparino Delrio sui tagli alle regioni.


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