02 ottobre 2014

L'agibilità politica

Giusto un anno fa assistevamo alla pantomima grottesca sull'agibilità politica del condannato per frode fiscale silvio Berlusconi.
Il politico più votato degli ultimi 20 anni.
Il politico votato da milioni di italiani che non si può cacciare senza il volere degli elettori.
La legge Severino non può essere applicata retroattivamente, è incostituzionale.
In tanti si spesero per la sua difesa: da Napolitano, presidente del CSM che dovrebbe governare i giudici, ad Alfano ministro degli interni, a tutto il PDL.
Ci vollero mesi per far decadere Berlusconi, a norma di legge, dal Senato.

In quei mesi abbiamo visto di tutto: un parlamento bloccato su Imu e B. La marcetta dei parlamentari di centrodestra sul tribunale di Milano.
Passano i mesi e quel condannato è ancora un pezzo importante della politica nazionale, ha voce in capitolo sulle riforme, il patto (massonico?) del nazareno, vota assieme alla maggioranza facendo da stampella.
Il palinsesto del cazzeggio parlamentare anziché occuparsi delle minacce ai pm di Palermo che stanno lavorando sulla trattativa, su riciclaggio ed evasione, è occupato da articolo 18, TFR, sblocca e cresci Italia ..
Assisteremo al solito regalo alle banche (che anticiperà i soldi del TFR alle aziende, guadagnandoci sopra), ai concessionari delle autostrade, alla lobby del cemento e degli inceneritori.

Ma tanto il partito unico è unito e compatto per garantire l'agibilità politica dei suoi pari, tanto è spietato nei confronti di chi sta fuori: De Magistris, il sindaco di Napoli condannato per abuso d'ufficio (l'inchiesta Why Not che gli fu scippata) non ha avuto tanti riguardi.
E' stato sospeso in diretta televisiva dal ministro Alfano.
Nonostante la pena sospesa con la condizionale.
Nonostante sia stato il sindaco più votato degli ultimi anni.


Per lui niente agibilità politica.
Un po' come per noi, che non voteremo più per Senato e province.
Che abbiamo votato uno che doveva andare in Europa a cantarle sul rigore e che invece si è adeguato alla Germania e alla BCE.

E i mesi passano e, parola di Padoan, questa è la crisi peggiore dal 29.

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