26 gennaio 2015

Perché questo è stato - Il giro di Boa, Andrea Camilleri

La rivolta nel ghetto di Varsavia
Uno dei momento più toccanti del libro di Andrea Camilleri, è l'incontro di Montalbano e un ragazzino, appena sbarcato da un barcone di clandestini: questi sfugge alla madre e si rifugia in un deposito. Montalbano lo insegue:
"Poi [Montalbano] vitti lentamente apparire le mano, le vrazza, la testa, il petto. Il resto del corpo restava cummugliato dalla cascia. Il picciliddro stava con le mano in alto, in segno di resa, l'occhi sbaraccati dal terrore, ma si sforzava di non chiangiri, di non dimostrare debolezza. Ma da quale angolo di 'nfernu viniva – si spiò improvvisamente Montalbano – se già alla so età aveva imparato quel terribile gesto delle mano isate che certamente non aviva visto fare né al cinema né alla televisione?

Ebbe una pronta risposta, pirchì tutto 'nzemmula nella so testa ci fu come un lampo, un vero e proprio flash. E dintra a quel lampo, nella so durata, scomparsero la cascia, il vicolo, il porto, Vigata stessa, tutto scomparse e doppo arricomparse ricomposto nella grannizza e nel bianco e nero di una vecchia fotografia, vista tanti anni prima ma scattata ancora prima, in guerra, avanti che lui nascesse, e che mostrava un picciliddro ebreo, o polacco, con le mani in alto, l'istessi precisi occhi sbaraccati, l'istissa pricisa volontà di non mittirisi a chiangiri, mentri un soldato gli puntava contro un fucile”.

Il giro di Boa, Andrea Camilleri
È una foto scattata dalle SS, dopo la distruzione del ghetto di Varsavia, che mostra un bambino, in primo piano  con le mani in alto. Perchè oggi come allora, le prime vittime di tutte le guerre, sono sempre loro i picciliddri, i bambini.
Ogni volta che si fa violenza ad un bambino, tutto questo succede un'altra volta.

E non dobbiamo dimenticare che questo è stato e succede ancora.

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