08 febbraio 2015

La fine dei partiti


Dice il professor Ichino che la scelta di uscire da Scelta civica l'hanno fatta gli elettori, non votando il partito che questi “professori” (e imprenditori) vari avevano fondato, attorno alla figura Monti.
Ma è così difficile ammettere la sconfitta, l'errore?
Siccome non mi votano, vado da chi i voti li ha presi. Questa è la politica oggi: quella dei “responsabili” che tornano all'ovile, quel PD renziano che vince (per il momento alle europee e alle regionali) semplicemente perché ha man mano inglobato i pezzi di politica degli altri partiti.
Non vengono forse dal centrodestra le riforme del lavoro, le minacce ai magistrati, la delega sul falso in bilancio?
Siamo arrivati ora al grande centro: sparita al momento l'opposizione a sinistra, messa sotto ricatto la finta opposizione a destra.
Un grande centro che sta bene su tutto. Che va a Milano per Expo e sfodera la minaccia contro i musicisti che non vorrebbero suonare all'inaugurazione del 1 maggio. Dimenticandosi che la figuraccia l'abbiamo già fatta e che il danno (morale, economico, imprenditoriale) c'è già stato.

Che riceva il premier greco, Tsipras, e poi sposa la linea di Merkel e della Troika.
Che riceve i transfughi da SC senza rinfacciargli il tradimento degli elettori.
La coerenza, come i partiti e come le ideologie, è cosa del passato, che abbiamo già rottamato.

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