30 marzo 2015

A proposito di sicurezza (in Italia)

La tragedia dell'Airbus di Lufthansa dovrebbe averci insegnato quanto sia seria la questione sicurezza nell'ambito dei trasporti, dove si mette la propria vita nelle mani di altre persone.
Che devono essere preparate, controllate, sane fuori e di dentro.
Magari noi abbiamo riso al titolo del Giornale, "Schettinen", che ci ha permesso per una volta di guardare la Germania dall'alto.

Ma non è di questo che vorrei scrivere: sui nostri treni, quelli che prendiamo tutti i giorni, si viaggia con un solo macchinista.
E se succede qualcosa?
Il problema del doppio macchinistaTrenitalia, come altre aziende del trasporto ferroviario, dal 2009 ha introdotto l’agente solo per il trasporto viaggiatori e dal 2010 ha progressivamente tagliato i doppi macchinisti a bordo dei treni merci, affiancando a un unico conducente il cosiddetto tecnico polivalente. Questo, in caso di malore del macchinista, ferma il treno e chiama i soccorsi, ma non è in grado di guidare. Una misura presa per rendere più efficiente il lavoro, dopo la liberalizzazione del trasporto ferroviario. “Allora furono 7mila, sui 10mila macchinisti totali che ci sono in Italia, a firmare contro questa misura. Ma in un clima segnato da sospensioni e licenziamenti, in pochi sono stati coerenti e hanno continuato a rifiutarsi di guidare. Uno di questi è Lorenzoni” fa sapere a ilfattoquotidiano.it il ferroviere genovese Antonino Catalano, responsabile del sindacato Cat (Coordinamento autorganizzato trasporti).
Uno dei macchinisti che aveva protestato (Silvio Lorenzoni) è stato è stato licenziato da Trenitalia e in seguito re integrato dal giudice.
Pensiamoci a queste cose: si risparmia sui macchinisti (ma non su bonus e stipendi dei manager) ma anche sulla sicurezza.

Sempre dallo stesso articolo di Rosaria Lonigro
L’ultimo caso due giorni fa, in Sardegna: infarto del conducenteA meno che il treno non si trovi nella Pianura Padana, lontano da gallerie, il conducente rischia grosso se si sente male sul lavoro. Come è accaduto il 26 marzo sulla linea Iglesias-Cagliari, quando l’uomo alla guida di un regionale ha accusato sintomi di infarto. Fortuna che tra i passeggeri c’era un collega fuori servizio, che ha portato il treno alla stazione più vicina. Soccorso dall’ambulanza, il macchinista è giunto in ospedale e operato di urgenza. Se c’è stato un lieto fine, lo si deve solo al caso.

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