Una vera e propria organizzazione criminale, con capi in Africa e anche nel sud Europa, che controllava il traffico dei migranti dai paesi del centro Africa verso l'Europa.
Una struttura che ave a a libro paga miliziani libici e con molta probabilità anche basisti dentro le forze dell'ordine italiane per permettere l'ingresso non autorizzato ai centri di accoglienza.
Questo è il frutto dell'indagine delle squadre mobili di Palermo e Agrigento: trattandosi di un'organizzazione criminale, come tale va trattata.
Come se parlassimo di mafia, ovvero capi, contatti, soldi che girano, personale degli stati corrotto.
Dopo la tragedia di domenica, il governo italiano ha deciso di dare ai populisti italiani una risposta parzialmente populista: si continua con l'accoglienza ma ora mostriamo anche noi i muscoli, con azioni di polizia mirate contro le navi dei trafficanti.
Sempre meglio che tutte le cavolate che abbiamo sentito in questi giorni, anche da persone che sono in politica da anni e che qualcosa di come funziona il mondo la dovrebbero sapere.
Il blocco navale che l'Italia non può fare da sola.
Le navi schierate lungo la costa africana per far da filtro, dopo che l'Europa stessa ha condannato l'Italia per i respingimenti.
Affondare le navi degli scafisti sarebbe un atto di guerra: a chi dichiariamo guerra visto che non esiste nemmeno un governo riconosciuto?
Sentivo quello che diceva a Gazebo il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, una delle poche persone che vale la pena di ascoltare in questo momento.
Parlava di un piano europeo per l'accoglienza e per il trasporto sicuro dei richiedenti asilo.
Parlava del fatto che il governo dovrebbe essere parte civile nei processi contro questi scafisti.
Parlava dei sindaci e dei governatori che si oppongono all'accoglienza, danneggiando loro colleghi (specie al sud) che in questi anni hanno fatto tanto.
La questione di fondo è chiedersi perché partono, queste persone, rischiando la loro vita.
Perché togliamoci dalla testa che basta alzare un muro: queste sono persone che si mettono in viaggio per una vita migliore.
Mentre facciamo queste riflessioni, continueranno i balbettii dell'Europa, le sparate dei politici e le partenze. E le morti.
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