Anche perché, nonostante tutto, la gente si ricorda cosa è successo nei mesi passati: l'Italicum è stato votato alla Camera dicendo che sarebbe stato corretto poi in Senato.
Dove si discuteva della riforma costituzionale.
Hanno votato tutto, minacciando battaglie che non ci sono state.
Per poi alla fine uscire dalla riunione della segreteria l'altro giorno, quella dove Renzi ha deciso che si deve andare avanti.
Chiaro che Renzi, di fronte a questa opposizione ha gioco facile. Le uniche vere opposizioni sono i grillini (spariti dalla TV) e Salvini e i suoi fratelli, a favore di telecamere.
Preoccuparsi ora, a pochi metri dall'approvazione finale, del combinato disposto tra Italicum e riforma costituzionale, è un po' tardi.
Meglio tardi che mai, e la speranza è ultima a morire.
Ma il paese avrebbe bisogno di un governo che decide, di una vera opposizione che sa controllare governo, che sa fare proposte alternative, che ci mette la faccia.
Che visione vogliamo avere del nostro paese tra venti anni? Si chiedeva retoricamente il segretario presidente all'assemblea PD.
Quella dove ha rivendicato per l'ennesima volta il diritto di decidere, dopo 20 anni che si giocava a monopoli.
E ora invece si fa sul serio, sulla pelle degli italiani.
Quelli che si sono bevuti la balla dell'operazione fantastica della Whirlpool: dovevamo staccarci dalla visione autarchica, per aprirci agli investitori esteri.
Per questo è stato fatto il jobs act, per questo è stato fatto lo sblocca Italia. E ora il trattato commerciale TTIP.
Il risultato sono i 1350 operai licenziati.
E la minaccia del voto è un bluff o veramente Renzi ha intenzione di andare al voto.
A sentire Renzoni, la voce del palazzo, visto che la ripresa si vede solo su tweeter e sui giornali, sarebbe meglio aspettare ancora prima di votare.
Si rischia di andare al ballottaggio contro Grillo.
E se invece i voti dovessero arrivare dagli ex Forza Italia (e da B. stesso)?
In fondo il nazareno fa bene agli affari.
Ma non al paese: i numeri, veri, li ha dati Dragoni.
I disoccupati crescono, crescono i NEET, cresce il debito pubblico, crescono i dubbi sull'efficacia del DEF.
Il tesoretto? Arma di distrazione. La pressione fiscale aumenta (a meno di tener conto dei quegli 80 euro che dovevano risollevare i consumi).
E ora si avvicinano le elezioni regionali: quelle con De Luca in Campania e della Paita in Liguria.
La seconda è indagata per il mancato allarme dell'alluvione, robetta. Ed è stata pure difesa dal cardinale Bagnasco. Anche per la chiesa, per questa chiesa che fa politica dai tempi di Berlusconi, è sempre la solita storia della giustizia ad orologeria.
L'intervento di Travaglio
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Mi raccomando, siate umani