19 giugno 2015

Se non c'è nulla da nascondere

Dice Squinzi che se uno non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere:"Chi ha la coscienza pulita non dovrebbe temere nessun tipo di controllo, non deve aver paura di controlli a distanza". 
Si riferisce alla norma nel decreto attuativo del jobs act dove si parla di telecontrollo.
Il ministero poi chiarisce:
La nota chiarisce diversi punti della norma: innanzitutto non ci potrà essere alcun controllo senza un precedente accordo sindacale o un’autorizzazione “della Direzione territoriale del lavoro o del ministero”. Gli stumenti utilizzati su tablet, pc e smartphone poi, non devono assolvere la funzione di controllo fine a se stesso, ma “possono essere installati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale“. Che il controllo non sia fine a se stesso è ribadito dal ministero: “Non si autorizza nessun controllo a distanza. Si chiariscono solo le modalità per l’utilizzo degli strumenti tecnologici impiegati per la prestazione lavorativa ed i limiti di utilizzabilità dei dati raccolti con questi strumenti”.
Alcune domande: chi controllerà che non ci saranno abusi?
Anche dopo la norma in legge di stabilità sugli sgravi per i nuovi contratti si era detto che nessun imprenditore avrebbe licenziato per riassumere e prendersi così i soldi. Invece ..
Secondo: comunque il dipendente dovrà dare il suo beneplacito. E se non lo da all'azienda? Rischia delle ritorsioni?
Magari il demansionamento. Magari di essere licenziato senza giusta causa e vedersi monetizzato il licenziamento..
Non è una bella cosa.

E' un'altra norma che rende sempre più squilibrato il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore.
Infine, una mia considerazione, riprendendo la frase del presidente: come mai se non c'è nulla da nascondere, temete così tanto la reintroduzione del falso in bilancio?
Siamo maliziosi a pensar male?

Nessun commento:

Posta un commento

Mi raccomando, siate umani