“In politica l'indignazione non
serve. L'unico grave peccato sa qual è? Quello di essere sconfitti”
Salvo Randone, capogruppo del partito
di centro – Le mani sulla città Francesco Rosi
Il film è del 1963: Francesco
Rosi racconta di un costruttore (Rod Steiger) che è anche
consigliere comunale a Napoli che, cacciato dal suo partito a seguito
dello scandalo per il crollo di un palazzo in cui era responsabile,
passa nel partito di centro, portandosi dietro il suo pacchetto di
voti.
Facendo vincere le elezioni comunali
alla democrazia cristiana: un esponente di questo partito che aveva
criticato la politica spregiudicata del consigliere costruttore, la
sua speculazione edilizia, il lavorare in spregio alle norme e ai
piani regolatori (non rispettati), si sente rispondere in questa
maniera.
“L'unico peccato è essere
sconfitti”.
L'importante è vincere, a qualunque
costo, anche alleandosi col diavolo (o quello che almeno a parole era
chiamato così).
Perché se non vinci non sei nessuno.
Il film è degli anni 60 è parla
dell'Italia della prima repubblica, nel sud del paese. Ma forse parla
dell'Italia di oggi e dei partiti di questa seconda repubblica.
Quella dove un senatore di un partito
di maggioranza viene comprato dal leader dell'opposizione.
Quella dove, lo raccontano le
intercettazioni dei carabinieri per l'inchiesta sulle coop al sud, il
segretario del partito di maggioranza prepara le mosse per
defenestrare il primo ministro alle sue spalle. Prendendo accordi non
trasparenti con leader dell'opposizione (sempre lo stesso di prima).
Quello dove il partito di maggioranza
fa approvare riforme (che non erano nel programma elettorale del
partito) coi voti della presunta opposizione. Perdendo pezzi di
partito e di elettorato. E il mandato degli elettori?
La spregiudicatezza politica, di questi
nuovi leader è oggi considerata un bene, non una assenza di valori
etici e morali. Bisogna essere veloci e vincenti. A qualunque costo.
Anche a costo di perdere la faccia e la coerenza.
Ma alla fine ad essere sconfitti siamo
noi.
Come a Napoli, come nel film di Rosi.
Dove alla fine il costruttore Nottola
diventa pure assessore all'edilizia, come premio per i suoi voti, per
continuare le sue speculazioni.
PS: in molti che oggi votano o
sostengono il PD hanno criticato la pubblicazione di quelle
intercettazioni. Erano irrilevanti, personali, penalmente non
significano niente …
Anche l'Unità, oggi, prende in giro il
dottor Travaglio alla ricerca di intercettazioni.
Ecco, sono le stesse argomentazioni che
anni fa usavano i berluscones quando uno di loro finiva invischiato
in un'inchiesta.
Erano gli anni in cui la sinistra
(intesi come elettori) scendeva in piazza contro il bavaglio.
Anni di berlusconismo hanno lasciato
qualcosa in fondo.
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