28 agosto 2015

Almeno pagassero le royalties



Mai discutere con un cretino. Gli altri potrebbero non accorgersi della differenza
(Arthur Bloch)

Eppure a volte si deve farlo, per evitare che le sciocchezze, specie certe sciocchezze contro gli immigrati, a furia di sentirle in televisione, entrino nella testa delle persone e diventino l'unica verità.

Partiamo dal comizio dell'altro Matteo a Bormio, quando ha arringato contro l'albergatore che ospitava 60 profughi.
O clandestini, visto che ormai per certa gente sono sinonimi.
".. non è possibile che una persona, per campare sul business dell'immigrazione, metta a rischio il lavoro di tutti gli altri commercianti, imprenditori e ristoratori normali. Se un albergatore per far tornare i conti ha bisogno di ospitare sessanta clandestini a spese degli italiani - ha detto - vuol dire che non sa fare il suo lavoro e vuol dire che deve cambiare mestiere. Non è possible - ha aggiunto - che una località come Bormio abbia per biglietto da visita una situazione di questo genere. Un posto come questo dovrebbero chiuderlo domattina".

Detto da una persona che campa di politica da sempre e che, anziché fare l'europarlamentare a Bruxelles, fa la sua campagna elettorale permanente in giro per le televisioni, fa un po' ridere.
Non so chi ha deciso queste assegnazioni, ma non sarà stato di certo l'albergatore che non fa business sulla pelle degli immigrati (semmai sono altri che sulla loro pelle fanno politica).
Bormio e i suoi albergatori messi in crisi da così pochi profughi?

Ieri sera, ospite di In Onda, la Santanché proseguiva col non ragionamento: "gli italiani hanno paura". Paura di questa gente con la pelle scura che arriva da lontano e qui trova il bengodi: una casa, il mangiare tutto a spese nostre. Mentre gli italiani non hanno case e non trovano lavoro.

Dunque è per colpa degli immigrati (ospitati in alberghi, nelle tende della Caritas o nel futuro in caserme dismesse) che noi con la pelle bianca non abbiamo una casa dal comune?
Ed è sempre per colpa dei clandestini (magari proprio quelli sfruttati dai caporali per lavorare nei campi) se noi non abbiamo lavoro? 

Basterebbe cercare di portare avanti questo non ragionamento, per far emergere tutte le incongruenze.
Che portano all'assenza di politiche per la casa (specie a Roma poi, ma vale anche per Milano).
Che portano ad un paese dove l'immigrazione è usata come specchietto per nascondere problemi più gravi: l'uscita dalla crisi, la criminalità organizzata, il livello di corruzione generalizzato.
Almeno pagassero ai profughi le royalties ..

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