Leggetelo l'articolo di Liana Milella su Repubblica: parla del partito democratico dopo la trasformazione da dottor Jekyll a mr Hide.
La pietra tombale sull'articolo 18.
Gli attacchi pretestuosi ai sindacati (vedi la vicenda del Colosseo).
Gli attacchi alla magistratura scomoda (cioè che apre inchieste contro i politici).
I tagli lineari alla sanità: da oggi basta con risonanze e tac, i medici che abusano saranno sanzionati. E chi controlla gli abusi? E chi paga i pazienti in caso di esami non prescritti ma che avrebbero potuto diagnosticare un problema?
E poi ancora, la linea morbida contro gli evasori, contro i reati dei colletti bianchi: oggi se rubi una borsetta finisci in carcere. Se evadi fino a 150mila euro non ti succede nulla.
La mafia che è sparita dall'agenda del governo, nascosta sotto lo zerbino come un qualcosa che non si deve vedere.
Da nascondere non solo nelle notizie (non è vero che al sud ci sono regioni in mano alla mafia), ma anche per le fiction.
Tre sindaci della Campania rifiutano di dare l'ok alle riprese di Gomorra: rovina l'immagine, dicono.
Di questi (Afragola,Acerra, Giugliano) due sono del partito democratico.
La riforma del Senato, che trasforma il nostro sistema bicamerale in un casino. Una Camera di (semi)nominati dove il governo è in maggioranza (per il premio dell'Italicum) e una camera di semi nominati che non si sa bene cosa faccia, di consiglieri regionali eletti col listino.
Gotor (su Repubblica) "Stamattina Verdini sta rosicando...". Geniale eh, questa minoranza PD. Pur di fregare Verdini votano come lui.
E, infine, la questione delle intercettazioni: chissà che fine ha fatto Repubblica e la sua battaglia dei post it. Quando il bavaglio alla stampa (e anche ai magistrati) lo voleva mettere Berlusconi.
Espresso ha raccolto qui quanto dicevano allora gli esponenti del PD
«Altro che politiche per la sicurezza. Questo testo farà brindare boss mafiosi e camorristi» (Donatella Ferranti, 11 giugno 2009).
«Prosegue il progetto che punta a garantire la totale immunità del presidente del consiglio rispetto alla legge, nell'ottica del legibus solutus consona alle monarchie assolute piuttosto che ai sistemi democratici a cui appartiene il nostro paese» (Pina Picierno, 10 giugno 2009).
«Le nuove norme sulle intercettazioni altro non stanno a rappresentare se non la morte della giustizia» (Maria Grazia Laganà Fortugno, 10 giugno 2009).
«Il ddl è una licenza a delinquere, è un provvedimento ammazza indagini» (Donatella Ferranti, 12 giugno 2009).
«Il ddl del governo sulle intercettazioni è criminale» (Felice Casson, 30 giugno 2009).
«Il disegno di legge sulle intercettazioni è un altro modo per evitare che vengano perseguiti per atti molto gravi i soli noti» (Anna Finocchiaro, 1 luglio 2009).
«Ladri, spacciatori, strozzini e sfruttatori sarebbero gli unici beneficiari di un provvedimento che ha il solo effetto di spuntare le armi dello Stato nella lotta alla criminalità» (Donatella Ferranti, 4 luglio 2009).
«L'articolo 21 della Costituzione verrebbe travolto» (Stefano Ceccanti, 7 luglio 2009).
«E' lo stesso Berlusconi che oggi tuona contro le intercettazioni dei magistrati quello che ieri ringraziava chi, illegalmente, gli portava nastri rubati?» (Andrea Orlando, 24 marzo 2010).
«Un testo che mette a repentaglio la sicurezza nazionale» (Donatella Ferranti, 12 aprile 2010).
«E' un provvedimento ingiustificato sotto tutti i punti di vista. Il vero obiettivo è mettere al riparo i tanti furbi e delinquenti, che ormai affollano le classi dirigenti del nostro Paese, sia dal giudizio della giustizia, sia da quello dell'opinione pubblica. Le limitazioni delle intercettazioni all'utilizzo dei magistrati e alla pubblicazione da parte dei giornalisti risponde a questo disegno. Nel frattempo la criminalità, grande e piccola, ringrazia» (Giuseppe Lumia, 29 aprile 2010).
«Non è una questione che attiene a una riforma di alcune parti della procedura penale, ma a una questione democratica che si è aperta nel Paese» (Anna Finocchiaro, 12 maggio 2010).
«Questo ddl è espressione della volontà di imbavagliare per sempre i giornalisti e di togliere ai cittadini il diritto ad essere informati» (David Sassoli, 19 maggio 2010).
«Grave la decisione di governo e maggioranza volta a mettere sotto la ghigliottina la libertà di stampa in Italia» (Felice Casson, 19 maggio 2010).
«Non si può, per tutelare la privacy, mettere il bavaglio alla stampa» (Beppe Fioroni, 24 maggio 2010).
«Stiamo consegnando una legge al paese che non si è mai vista in nessuna democrazia occidentale. Una stretta inconcepibile per la democrazia». (Pierluigi Bersani, 25 maggio 2010).
«Ci metteremo di traverso più che possiamo, con tutti i mezzi a disposizione. Questo ddl è una cosa vergognosa, insostenibile» (Pierluigi Bersani, 1 giugno 2010).
«Il ddl sulle intercettazioni è un regalo a Gomorra» (Ermete Realacci, 8 giugno 2010).
«Questo provvedimento ci fa pensare a una dittatura piuttosto che a una democrazia» (Ignazio Marino, 10 giugno 2010).
«Il governo Berlusconi ha esposto l'Italia a una umiliazione» (Enrico Letta, 15 giugno 2010, sui rilievi dell'Ocse al ddl intercettazioni).
«Penso che ogni italiano, nella sua vita quotidiana, trovi incredibile che il tema siano le intercettazioni (...) io dico banalmente chi se ne frega delle intercettazioni per la vita quotidiana di ogni italiano» (Enrico Letta, 4 luglio 2010).
«Una riforma delle intercettazioni avrebbe già potuto farsi se la maggioranza non avesse ritenuto di renderle una rarità, escludendole per reati importanti, alla ricerca della soluzione che più fa comodo anche per evitare che emergano vicende come il caso Ruby» (Anna Finocchiaro, 25 gennaio 2011).
«Limitare l'uso delle intercettazioni o addirittura proibirle significa fare il più grosso regalo possibile alla criminalità» (Dario Franceschini, 10 febbraio 2011).
«In questa materia non c'e' alcuna possibilità di collaborazione con il governo, persino a prescindere dal merito. Il punto di partenza per discutere di questi temi è che Berlusconi si dimetta» (Massimo D'Alema, 22 febbraio 2011).
«Di nuovo, per gli interessi di uno si produce un danno grave per tutti» (Emanuele Fiano, 14 aprile 2011).
«Interventi di urgenza pensati ai fini del salvataggio del Premier sono inaccettabili, impotabili e velleitari perché Berlusconi non è più in condizione di fare una legge ad personam» (Pierluigi Bersani, 15 settembre 2011).
«La nostra opposizione sarà intransigente perché è inaccettabile che per nascondere i rapporti del presidente del Consiglio con escort e faccendieri si affossi uno strumento di indagine fondamentale per la ricerca della prova e si leda il diritto di cronaca» (Donatella Ferranti, 30 settembre 2011).
«Non accetteremo mai limitazioni all'uso delle intercettazioni» (Laura Garavini, 17 luglio 2012).
Poi il dottor Kekyll è diventato mr Hide.
PS: se proprio vi volete far del male, c'è l'articolo di Rondolino su l'Unità. Lo stesso giornale che un tempo ospitava Saverio Lodato e Camilleri, Padellaro e Travaglio.
Non c'è niente di strano per chi è minimamente informato e ha un cervello pensante.(escluso quindi il 47 % degli italiani - analfabeti funzionali)
RispondiEliminaIn Italia non ci sono partiti ma comitati d'affari.
Se si pensa che tale affermazione è qualunquista, questa è la pagina dedicata a chi non ha ancora capito in che paese vive
http://www.lincredibileparlamentoitaliano.yolasite.com/la-colombia-deuropa.php
Per segnalarvi che questo è il database dei CONDANNATI, PRESCRITTI E INQUISITI NEL PARLAMENTO PIU' CORROTTO D'EUROPA (unico sito costantemente aggiornato in rete e che hanno già tentato di chiudere).
RispondiEliminawww.lincredibileparlamentoitaliano.yolasite.com
Il sito viene aggiornato frequentemente con lavoro volontario, a titolo gratuito e senza avvalersi di pubblicità.
Crediamo che unire gli sforzi per aprire gli occhi agli italiani sia l'unico modo per uscire da questa cloaca immane e/o per combatterla più efficacemente. Per questo, se volete pubblicarlo sul vostro blog e / o sui vostro social network è a vostra disposizione