...E poi c’è stato un fatto con il giudice ........................................ che era colluso con noi, e ha aggiustato tutto il processo. Intervento del presidente della corte: Si fermi su questo.
Ma è cosa nota questo.
Intervento del presidente: Lo so, ma fermiamoci, perché abbiamo detto che non si può parlare di queste cose.Corte d'Assise d'Appello di Venezia, verbale stenotipico udienza 19 febbraio 1996
Quello che avete letto non è frutto
della fantasia di uno scrittore di gialli, come Carlo Lucarelli o
Massimo Carlotto: è un atto del processo alla mafia del Brenta, dove
un affiliato parla di un giudice colluso con la banda.
E che viene stoppato dal presidente
della Corte: “di queste cose non si può parlare”, dice.
Nascono anche così i famosi misteri
d'Italia. Che sarebbe più giusto chiamare dunque segreti
d'Italia.
Ne parla nel suo bel libro
Carlo Lucarelli, appunto, citando “Nessuna
cortesia all'uscita”, il noir di Massimo Carlotto (appunto),
sulla mala del
Brenta.
Sai qual è il punto, disse Carlotto
allo scrittore bolognese? E' che la cosa è finita lì.
Niente strascichi o polemiche.
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