08 novembre 2015

Di queste cose non si può parlare – segreti d'Italia

...E poi c’è stato un fatto con il giudice ........................................ che era colluso con noi, e ha aggiustato tutto il processo. Intervento del presidente della corte: Si fermi su questo.
Ma è cosa nota questo.
Intervento del presidente: Lo so, ma fermiamoci, perché abbiamo detto che non si può parlare di queste cose.Corte d'Assise d'Appello di Venezia, verbale stenotipico udienza 19 febbraio 1996

Quello che avete letto non è frutto della fantasia di uno scrittore di gialli, come Carlo Lucarelli o Massimo Carlotto: è un atto del processo alla mafia del Brenta, dove un affiliato parla di un giudice colluso con la banda.
E che viene stoppato dal presidente della Corte: “di queste cose non si può parlare”, dice.
Nascono anche così i famosi misteri d'Italia. Che sarebbe più giusto chiamare dunque segreti d'Italia.
Ne parla nel suo bel libro Carlo Lucarelli, appunto, citando “Nessuna cortesia all'uscita”, il noir di Massimo Carlotto (appunto), sulla mala del Brenta.
Sai qual è il punto, disse Carlotto allo scrittore bolognese? E' che la cosa è finita lì.

Niente strascichi o polemiche.

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