27 novembre 2015

Parole al vento

Il bonus da 500 euro per i diciottenni, per la cultura, dove si scambiano diritti (studio) per una concessione del potente.
Le intercettazioni sulla playstation per stanare quelli dell'Isis, che magari nemmeno le usano.
E poi l'ultima uscita di Poletti. Il ministro del lavoro.
Che, come un buon padre di famiglia, consiglia ai ragazzi di sbrigarsi con la laurea. Non siate choosy - dice. Meglio un voto basso ed uscire subito dal mondo degli studi.
«I nostri giovani - ha detto - arrivano al mercato del lavoro in gravissimo ritardo. Quasi tutti quelli che incontro mi dicono che si trovano a competere con ragazzi di altre nazioni che hanno sei anni meno di loro e fare la gara con chi ha sei anni di tempo in più diventa durissimo».
Peccato che l'Ocse ci racconti come in Italia sia più facile trovare un lavoro per un diplomato che per un laureato.
E che in Italia ci si laurei tardi anche perché chi studia spesso deve anche lavorare.
E qui torniamo ai diritti (le borse di studio per i meritevoli con problemi economici) oggi fraintesi con le mance.

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