Incipit
Prima di addormentarsi, Lara sognò.Non fu un vero e proprio sogno.Piuttosto uno di quei lampi tra coscienza e incoscienza che attraversano la mente quando il sonno avanza. Immagini e visi e percezioni che non passano per la coerenza di un ragionamento, che non devono pagare dazio a una storia; un groviglio senza senso, privo dello sviluppo che la logica impone. Sensazioni.Vide casa sua, d'inverno. Una distesa desolata, il campo incolto dietro la palazzina.C'era tanta neve, forse perché la mente traduceva così il freddo che sentiva sulla pelle mentre andava verso l'incoscienza. Il cielo era di piombo, come sempre. A Lara pareva addirittura di sentire l'odore di egna bruciata che saliva dai comignoli delle rade abitazioni.
Quinto episodio
della serie dei Bastardi (che l'anno prossimo avrà
anche un uscita televisiva sulla Rai): i ragazzi del commissariato di
Pizzofalcone sono cresciuti, sono sempre più una squadra
unita, nonostante siano stati scelti, in sostituzione di altri
poliziotti corrotti, prendendo i peggiori scarti dagli altri
commissariati.
A cominciare dal
cinese Lojacono, uno sbirro con un gran fiuto come si dice, ma anche
con alle spalle una nomea di essersi venduto alla mafia.
Pisanelli, il
presidente, e Ottavia Calabrese, i due unici superstiti del vecchio
nucleo.
Aragona, il
poliziotto sbruffone, politicamente scorretto, che vorrebbe
somigliare a quelli delle serie televisive. Ma che in questa storia
riuscirà perfino a risolvere un caso tutto suo, sui randagi che
spariscono.
Alex, la poliziotta
con la pistola e che, proprio per un colpo partito per sbaglio, è
stata trasferita in mezzo ai Bastardi.
Aragona, Hulk per
la sua stazza: uno che non riesce a tenere a bada la sua forza, le
sue mani. Ma proprio le sue mani raccoglieranno la neonata,
abbandonata in mezzo ai rifiuti in un cassonetto vicino al
commissariato.
Una storia di
cuccioli: cuccioli abbandonati in mezzo alla monezza, come la
neonata, raccolta da Romano e attorno a cui si stringe tutto il
gruppo. Come si può abbandonare una bambina in quella maniera?
Perché proprio
davanti al commissariato? È come se chi l'ha abbandonata volesse che
venisse presa proprio dai poliziotti e non lasciata morire.
In quell'abbandono
c'è qualcosa che stona, a cominciare dai vestitini con quei ricami,
dal modo in cui è stato reciso il cordone ombelicale: tutto fa
pensare ad un parto non clandestino.
All'inchiesta sulla
piccola, cui Romano da il nome di Giorgia (come la moglie da
cui è separato) si aggiunge un altro particolare, che arriva dalla
confessione raccolta da un giovane parroco:
Don Vito alzò lo sguardo e lo fissò sul viso di Pisanelli. All'improvviso appariva calmo e sicuro di sé.- C'entra, dottore. Secondo noi c'entra. Perché la ragazza, alla fine della confessione, mi ha chiesto se rinunciando a suo figlio una madre andava all'inferno. Anche se qualcuno la costringeva a farlo con la forza.
Dunque si tratta di cercare una giovane
ragazza, dall'accento dell'est, che ha partorito da poco e che
presumibilmente lavorava nel quartiere, magari come badante o come
domestica.
Dopo tanti buchi nell'acqua, una dritta
da una donna del quartiere, una di quelle che sa sempre tutto di
tutti grazie al tam tam da palazzo a palazzo, i ragazzi della squadra
risalgono alla donna, Lara. Una ragazza ucraina che viveva,
sola apparentemente, in un bell'appartamento.
Lojacono, entrando nella stanza, cerca
di recepire tutti i dettagli della scena del delitto (e qui non può
non venire in mente l'altro celebre personaggio di De Giovanni, il
commissario Ricciardi e il suo dono particolare)
“Lo faceva sempre, se poteva. Era convinto che in certe situazioni nell'aria rimanesse qualcosa, come una sospensione di emozioni, una rottura della superficie della realtà da cui scaturiva un flusso appena avvertibile, che scompariva del tutto quando il luogo diventava la Scena del Delitto. Scena. Come quella di una rappresentazione teatrale, come quella di un maledetto film”.
Una donna morta, col suo passato alle
spalle da scoprire: presso chi lavorava, perché è andata a vivere
da sola, aveva una famiglia alle spalle ..
E anche la ragione della sua morte, il
morbo di Caino:
“Il morbo di Caino, però, non conosceva guarigione. Il morbo di Caino armava ancora le mani, a sud come a nord. I soldi, le passioni, le infinite sfumature dell'odio lo portavano ogni volta lì, sulla Scena del Delitto. L'unica scena sulla quale gli spettatori arrivavano solo quando la rappresentazione è già finita.”
Ma oltre alla donna morta, c'è anche
un cucciolo in ospedale, ora nelle mani dei medici che stanno facendo
di tutto per salvarla dopo che la sua diagnosi è peggiorata. Più di
tutti, è Romano, il poliziotto dalle enormi mani con cui finora ha
saputo solo far del male, quello che si prende più a cuore la
bambina.
Giorgia.
L'occasione per un suo riscatto. Una
bambina che per qualcuno non era così importante, tanto da gettarla
via, come un oggetto che non serve più.
“Invece per me sei importante. Perché nel momento in cui ti ho presa tra le mani, queste mie orribili grosse mani che tanto spesso mi hanno messo nei guai, mi sei entrata dentro. Da quando ti ho presa tra le mani, queste brutte mani che per una volta invece di fare male facevano bene, ti sei insinuata nel mio cuore come nessuno mai, come nemmeno la donna il cui nome ti ho dato”.
La caparbietà, l'intuito,
l'ostinazione, il lavoro certosino del gruppo dei Bastardi, assieme
al commissario Palma e al magistrato Piras, porterà alla risoluzione
del caso. Una storia di amore malato e di egoismo.
Ma all'euforia per la soluzione
subentrerà ben presto la tristezza della domenica sera, quando
passata l'adrenalina per la fine delle indagini, tutti i pezzi
tornano a posto. O quasi.
La storia dei
bastardi non è finita: se l'indagine sui cuccioli (la neonata
lasciata nel cassonetto, i randagi rapiti per strada) ha un amaro
lieto fine, le storie personali dei protagonisti andranno avanti, con
tutti i loro problemi.
Riuscirà Lojacono
a trovare un nuovo equilibrio a Napoli, sia con la figlia Marinella
che con le due donne che l'amano?
Romano riuscirà a
smettere di guardarsi indietro nella sua vita, per cercare un futuro
davanti?
E Aragona, riuscirà
a trovare una sua identità nella vita reale, smettendo di sognare
una vita come quella dei poliziotti delle fiction?
E poi Alex, che
deve risolvere il suo rapporto difficile coi genitori.
Ottavia col marito
“perfetto” e il figlio che ha sempre e solo bisogno di lei.
Mentre lei avrebbe bisogno di una vita piena di sentimento. Come per
il commissario Palma.
“Perché la domenica sera è diversa da ogni altra sera.Perciò attenti a non finirci dentro”.
Gli altri libri della serie dei
"bastardi" di Pizzofalcone
- Il metodo del coccodrillo
- I bastardi di Pizzofalcone
- Gelo (per i bastardi di Pizzofalcone)
- Buio per i bastardi di Pizzofalcone
La scheda del libro sul sito di Einaudi
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