08 dicembre 2015

Cuccioli per i Bastardi di Pizzofalcone, di Maurizio de Giovanni

Incipit
Prima di addormentarsi, Lara sognò.Non fu un vero e proprio sogno.Piuttosto uno di quei lampi tra coscienza e incoscienza che attraversano la mente quando il sonno avanza. Immagini e visi e percezioni che non passano per la coerenza di un ragionamento, che non devono pagare dazio a una storia; un groviglio senza senso, privo dello sviluppo che la logica impone. Sensazioni.Vide casa sua, d'inverno. Una distesa desolata, il campo incolto dietro la palazzina.C'era tanta neve, forse perché la mente traduceva così il freddo che sentiva sulla pelle mentre andava verso l'incoscienza. Il cielo era di piombo, come sempre. A Lara pareva addirittura di sentire l'odore di egna bruciata che saliva dai comignoli delle rade abitazioni.

Quinto episodio della serie dei Bastardi (che l'anno prossimo avrà anche un uscita televisiva sulla Rai): i ragazzi del commissariato di Pizzofalcone sono cresciuti, sono sempre più una squadra unita, nonostante siano stati scelti, in sostituzione di altri poliziotti corrotti, prendendo i peggiori scarti dagli altri commissariati.
A cominciare dal cinese Lojacono, uno sbirro con un gran fiuto come si dice, ma anche con alle spalle una nomea di essersi venduto alla mafia.
Pisanelli, il presidente, e Ottavia Calabrese, i due unici superstiti del vecchio nucleo.
Aragona, il poliziotto sbruffone, politicamente scorretto, che vorrebbe somigliare a quelli delle serie televisive. Ma che in questa storia riuscirà perfino a risolvere un caso tutto suo, sui randagi che spariscono.
Alex, la poliziotta con la pistola e che, proprio per un colpo partito per sbaglio, è stata trasferita in mezzo ai Bastardi.
Aragona, Hulk per la sua stazza: uno che non riesce a tenere a bada la sua forza, le sue mani. Ma proprio le sue mani raccoglieranno la neonata, abbandonata in mezzo ai rifiuti in un cassonetto vicino al commissariato.

Una storia di cuccioli: cuccioli abbandonati in mezzo alla monezza, come la neonata, raccolta da Romano e attorno a cui si stringe tutto il gruppo. Come si può abbandonare una bambina in quella maniera?
Perché proprio davanti al commissariato? È come se chi l'ha abbandonata volesse che venisse presa proprio dai poliziotti e non lasciata morire.
In quell'abbandono c'è qualcosa che stona, a cominciare dai vestitini con quei ricami, dal modo in cui è stato reciso il cordone ombelicale: tutto fa pensare ad un parto non clandestino.
All'inchiesta sulla piccola, cui Romano da il nome di Giorgia (come la moglie da cui è separato) si aggiunge un altro particolare, che arriva dalla confessione raccolta da un giovane parroco:
Don Vito alzò lo sguardo e lo fissò sul viso di Pisanelli. All'improvviso appariva calmo e sicuro di sé.- C'entra, dottore. Secondo noi c'entra. Perché la ragazza, alla fine della confessione, mi ha chiesto se rinunciando a suo figlio una madre andava all'inferno. Anche se qualcuno la costringeva a farlo con la forza.

Dunque si tratta di cercare una giovane ragazza, dall'accento dell'est, che ha partorito da poco e che presumibilmente lavorava nel quartiere, magari come badante o come domestica.
Dopo tanti buchi nell'acqua, una dritta da una donna del quartiere, una di quelle che sa sempre tutto di tutti grazie al tam tam da palazzo a palazzo, i ragazzi della squadra risalgono alla donna, Lara. Una ragazza ucraina che viveva, sola apparentemente, in un bell'appartamento.
Lojacono, entrando nella stanza, cerca di recepire tutti i dettagli della scena del delitto (e qui non può non venire in mente l'altro celebre personaggio di De Giovanni, il commissario Ricciardi e il suo dono particolare)
Lo faceva sempre, se poteva. Era convinto che in certe situazioni nell'aria rimanesse qualcosa, come una sospensione di emozioni, una rottura della superficie della realtà da cui scaturiva un flusso appena avvertibile, che scompariva del tutto quando il luogo diventava la Scena del Delitto. Scena. Come quella di una rappresentazione teatrale, come quella di un maledetto film”.

Una donna morta, col suo passato alle spalle da scoprire: presso chi lavorava, perché è andata a vivere da sola, aveva una famiglia alle spalle ..
E anche la ragione della sua morte, il morbo di Caino:
Il morbo di Caino, però, non conosceva guarigione. Il morbo di Caino armava ancora le mani, a sud come a nord. I soldi, le passioni, le infinite sfumature dell'odio lo portavano ogni volta lì, sulla Scena del Delitto. L'unica scena sulla quale gli spettatori arrivavano solo quando la rappresentazione è già finita.”

Ma oltre alla donna morta, c'è anche un cucciolo in ospedale, ora nelle mani dei medici che stanno facendo di tutto per salvarla dopo che la sua diagnosi è peggiorata. Più di tutti, è Romano, il poliziotto dalle enormi mani con cui finora ha saputo solo far del male, quello che si prende più a cuore la bambina.
Giorgia.
L'occasione per un suo riscatto. Una bambina che per qualcuno non era così importante, tanto da gettarla via, come un oggetto che non serve più.
Invece per me sei importante. Perché nel momento in cui ti ho presa tra le mani, queste mie orribili grosse mani che tanto spesso mi hanno messo nei guai, mi sei entrata dentro. Da quando ti ho presa tra le mani, queste brutte mani che per una volta invece di fare male facevano bene, ti sei insinuata nel mio cuore come nessuno mai, come nemmeno la donna il cui nome ti ho dato”.

La caparbietà, l'intuito, l'ostinazione, il lavoro certosino del gruppo dei Bastardi, assieme al commissario Palma e al magistrato Piras, porterà alla risoluzione del caso. Una storia di amore malato e di egoismo.
Ma all'euforia per la soluzione subentrerà ben presto la tristezza della domenica sera, quando passata l'adrenalina per la fine delle indagini, tutti i pezzi tornano a posto. O quasi.

La storia dei bastardi non è finita: se l'indagine sui cuccioli (la neonata lasciata nel cassonetto, i randagi rapiti per strada) ha un amaro lieto fine, le storie personali dei protagonisti andranno avanti, con tutti i loro problemi.
Riuscirà Lojacono a trovare un nuovo equilibrio a Napoli, sia con la figlia Marinella che con le due donne che l'amano?
Romano riuscirà a smettere di guardarsi indietro nella sua vita, per cercare un futuro davanti?
E Aragona, riuscirà a trovare una sua identità nella vita reale, smettendo di sognare una vita come quella dei poliziotti delle fiction?
E poi Alex, che deve risolvere il suo rapporto difficile coi genitori.
Ottavia col marito “perfetto” e il figlio che ha sempre e solo bisogno di lei. Mentre lei avrebbe bisogno di una vita piena di sentimento. Come per il commissario Palma.
Perché la domenica sera è diversa da ogni altra sera.Perciò attenti a non finirci dentro”.

Gli altri libri della serie dei "bastardi" di Pizzofalcone

La scheda del libro sul sito di Einaudi
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