“Mani Pulite? Alla fine non ha giovato a nessuno, perché si è cercato di far ripartire l’Italia sulla base di una menzogna. E cioè, che ci fosse un Paese fondamentalmente onesto, oppresso da pochi disonesti. Si tratta di una sciocchezza che ci trasciniamo ancora oggi”.Lo scrive Mattia Feltri, figlio di Vittorio e anche lui giornalista de La Stampa, nella sua controinchiesta su Mani pulite.
Vero, ma questo non assolve in alcun modo la classe politica e dirigente che aveva portato il paese sul baratro. Ce lo ricordiamo ancora la manovra di Amato?
"Ma Cuffaro e i preoccupati stiano sereni, dal centrosinistra le sue idee e i suoi uomini sono distanti mille miglia. Cuffaro è uno spauracchio usato da chi ha paura di un Pd allargato, gli stessi che respingevano gli elettori ai gazebo alle primarie aperte. "Questo è invece Faraone, rappresentante di Renzi in Sicilia: racconta della Sicilia 2.0 e del cambiamento in corso. I cuffariani non lo preoccupano, e nemmeno gli altri acquisti dal centro destra.
"Possiamo essere i protagonisti del cambiamento perché siamo quelli che tagliano le tasse, che creano le occasioni di sviluppo, che puntano sul merito, che mettono al centro i giovani e le eccellenze della nostra terra. Quelli che hanno come riferimenti Pio la Torre e Piersanti Mattarella e mettono al centro la legalità, quella vera, lontanissima dai professionisti dell’antimafia e da chi, anche a sinistra e nelle istituzioni, “dettava la linea” in nome di una presunta superiorità morale, traendone vantaggi e benefici. Noi possiamo essere quelli che fanno la differenza".Con quale coraggio Faraone si permette di considerarsi erede di Pio La Torre dopo aver imbarcato (alla convention su Articolo 4) gente come Paolo Ruggirello, Raffaele Nicotra, Luca Sammartino e Valeria Sudano, solo per citare alcuni nomi?
La mutazione continua.
A Milano gli elettori di centro sinistra potranno così votare un manager (come gli altri candidati a sindaco), passato da destra a sinistra.
E in Sicilia lo stesso.
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