Ieri un presunto governo di unità nazionale di Fayez al Sarraj si sarebbe insediato, non si capisce con quanto potere e per quanto tempo.
Aspettiamo che un governo si instauri e che chieda un intervento militare all'Onu, per arrivare qui in Libia ad una situazione analoga a quella iraqena o afgana, dove Karzai era definito il sindaco di Kabul (per quanto presidiava il territorio).
La differenza è che la Libia è qui vicina e un altro intervento militare aiuterrebe la propaganda dell'Isis, nel reclutare altri giovani contro i crociati invasori occidentali.
Poche centinaia di km più in là, in Egitto, alla storia tragica della morte del ricercatore Giulio Regeni, si aggiunge un altro capitolo: la lettera anonima giunta in ambasciata dove si racconta che Regeni trafficasse in opere d'arte.
La farsa fa ancora più male del dolore per i familiari, immagino, che hanno visto lo scempio fatto al corpo del ragazzo.
Sono 45 giorni che aspettiamo dalle autorità egiziane, una verità o quanto meno una vera collaborazione che aiuti ad individuarla.
Sarebbero nostri alleati nella lotta al terrorismo, oltre che partner commerciali.
Gli stessi che la coalizione chiamata dal futuro (possibile?) governo libico.
Vedremo cosa succederà il 5 aprile, quando gli investigatori egiziani arriveranno a Roma: ci sarà una risposta forte dal governo?
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