04 luglio 2016

Tutta acqua al mulino degli anti...

Ennesima retata a Roma: politica, appalti, mazzette e facilitatori
"Il faccendiere Pizza al centro dell'organizzazione. Tra gi arrestati, la figura centrale del sistema criminale è il faccendiere Raffaele Pizza, (fratello di Giuseppe Pizza, il politico calabrese ex sottosegretario del governo Berlusconi, che rivendica il simbolo della Democrazia Cristiana, anche lui perquisito e indagato per riciclaggio). Raffaele Pizza, adoperando i suoi legami stabili con il mondo della pollitica, rappresentava lo snodo tra il mondo impreditoriale e quello degli enti pubblici, svolgendo secondo gli investigatori "un'incessante e prezzolata opera di intermediazione tra i suoi interessi e quellidi imprenditori senza scrupolo" allo scopo di aggiudicarsi gare pubbliche. L'uomo sempre grazie ai propri contatti con i politici  si adoperava anche per favorire la nomina ai vertici di enti e società, di persone a lui vicine, allo scopo di riceverne favori e facilitazioni. Il faccendiere usava uno studio vicino al Parlamento, per ricevere denaro di illecita provenienza, nasconderlo e smistarlo grazie alla collaborazione in un caso di Antonio Marotta, parlamentare in carica dell Ncd, la formazione politica che fa capo all'attuale ministro dell'Interno Angelino Alfano. Marotta è indagato per traffico di influenze illecite e ricettazione. Per il politico era stata chiesta la misura cautelare per corruzione e associazione a deliquere, ipotesi di reato escluse dal gip.  Il suo nome è stato fatto nel corso di alcune intercettazioni. Accanto a Raffaele Pizza, al vertice dell'organizzazione figura anche il commercialista Alberto Orsini, anch'egli arrestato.
Chi è Antonio Marotta. Deputato di area Popolare Ncd-Udc, Marotta, 68 anni, avvocato originario di Torchiara (Salerno). Già deputato nella passata legislatura con l'Udc, è stato eletto nel 2013 nelle liste di Forza Italia-Pdl, da dove poi nel giugno 2015 è passato a Area Popolare. E' stato anche consigliere laico del Csm."
Mettiamoci d'accordo: o legalizziamo le mazzette (rinominandole ipocritamente strumenti di facilitazione della chiusura degli appalti), oppure è un vulnus della democrazia, del libero mercato, della tenuta dei conti pubblici, della concorrenza.
Insomma di tutte quelle cose che i giornalisti, economisti, finanzieri, i politici liberali, gli imprenditori ritengono fondamentali per la nostra repubblica.
Perché in queste settimane in cui si è parlato di Brexit, di referendum, di riforme (per il bene del paese), di vincoli economici fino alla nuova giunta di Roma della Raggi, non mi sembra di averne sentito parlare. 

Nessun commento:

Posta un commento

Mi raccomando, siate umani