Presa diretta ha raccontata la quarta rivoluzione industriale dentro cui stiamo entrando, quella dove a comandare i processi
produttivi saranno le intelligenze artificiali: così si sono
progettate le macchine e i camion senza autista.
Le macchine della Tesla e di Google:
ma anche camion che si guidano da soli o, meglio, che si guida grazie
al software e alle telecamere esterne.
La Mercedes Daimler ci sta lavorando da
due anni ma gli ingegneri contano di metterlo sulle strade entro il
2027.
Il centro del futuro dove si
concentrano le ricerche e i miliardi delle startup è il cervello: il
centro dell'intelligenza artificiale. Il cervello di queste macchine,
infatti, è sempre più simile a noi, per questo le nuove macchine
fanno lavori che prima facevamo noi, senza ammalarsi, senza
scioperare, senza lamentarsi....
Nei magazzini, nelle industrie, negli
uffici ai posti delle segretarie, nelle pizzerie: oggi i robot sono
persino capaci di apprendere, pensano come noi.
Ci sono robot che assimilano sentenze, robot giornalisti i cui articoli sono indistinguibili da quelli di giornalisti umani.
Ci sono robot che assimilano sentenze, robot giornalisti i cui articoli sono indistinguibili da quelli di giornalisti umani.
“E' la tempesta perfetta che farà
perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro”: ce l'abbiamo
con la politica che non sta facendo niente affinché questa
rivoluzione non diventi un bagno di sangue.
In questa rivoluzione c'è chi perde
(le multinazionali) e chi perde.
Come le precedenti rivoluzioni
industriali che hanno spazzato via il mondo contadino, che ha fatto
nascere la povertà diffusa e la criminalità organizzata.
Chi lavorava nelle fabbriche della
prima rivoluzione faceva la fame, aveva problemi di salute e ci sono
voluti anni di lotte affinché si conquistassero dei diritti.
Nell'occidente sta scomparendo la
classe media e stanno aumentando le diseguaglianza, la forbice
tra ricchi e poveri: in questo contesto sta entrando la nuova
rivoluzione dei robot.
Ancora oggi non riusciamo ad affrontare
il nodo dell'elusione delle grandi aziende come Apple: da qui serve
partire per trovare i soldi per affrontare i problemi sociali di
oggi.
Le altre storie della puntata: l'inquinamento di
massa nel Veneto, chi ne è responsabile e come ne usciamo?
Il più grande bordello in Europa,
nella Germania dove lavorano 400mila prostitute che fanno una vita da
schiava.
Il pianeta dei robot.
La rivoluzione industriale sta
cambiando i rapporti di forza tra lavoratori e imprese e sta
cancellando migliaia di posti di lavoro.
New York: un ristorando automatizzato
accoglie la giornalista di Presa diretta. Nessun commesso, nessun
cameriere.
Il pranzo, sano e veloce ed economico,
esce da uno sportello trasparente: l'inventore ha già aperto altri
ristoranti.
Mc Donald sta sostituendo i lavoratori
che impacchettano le patatine con dei robot, che non chiedono aumenti
salariali.
Al Camino di Montain View, nelle corsie
trovi i TAG: collaboratori meccanici che trasportano medicine o
biancheria nei reparti, come fossero degli infermieri.
Entrano negli ascensori, attraversano
corridoi entrano nelle stanze: senza pause, lavorano sempre.
Svolgono il lavoro di 12 persone ma
costano la metà: oggi questi robot hanno sostituito i lavori manuali
e tutto questo va bene al manager dell'ospedale che deve badare ai
costi.
Niente portantini, niente inservienti.
Forlì, ospedale Morgagni: anche
qui in Italia abbiamo dei robot che trasportano cibo dalle cucine e
farmaci in giro per l'ospedale.
Niente più operatori che lavorano
nelle corsie, solo gabbie meccaniche..
Anche il magazzino delle ASL a Forlì è
oggi gestito da robot.
Nel mondo di Amazon.
Nei 123 magazzini di Amazon ci sono
prodotti che aspettano di essere venduti: il silenzio accoglie il
visitatore, niente persone solo robot che lavorano tutti i giorni,
tutte le ore.
Le funzioni di logistica sono svolte da
robot che scivolano sul pavimento: gli automi facchini consentono un
risparmio di 22 ml di dollari per ogni magazzino, per un risparmio
complessivo da 5 miliardi di dollari.
Il personale è presente solo per
impacchettare i prodotti: ma già oggi si progettano robot che
sappiano fare questi tipo di lavoro manuale, prendendo le cose, senza
danneggiarle, per metterle in pacchi. Ad oggi, maneggiare gli
oggetti, è il compito più difficile per i robot.
Si sta lavorando anche su questo
ambito: il professor Siciliano, alla Federico II sta
progettando l'androide per fare la pizza. Se il robot riesce ad
impastare la pizza, a comprendere la complessità nel manipolare la
pizza, può fare di tutto.
Il robot impara i movimenti da un
pizzaiolo: learning by observation si chiama.
Alla scuola di Computer Science di
Birmingham sono andati avanti: nei laboratori si sta allenando
Boris, per prendere gli oggetti, senza che nessuno gli abbia mai
insegnato come prendere e maneggiare gli oggetti.
Boris deve capire come prendere e
manipolare un oggetto: Boris è in grado di pensare, decidere e fare
una scelta. Il machine learning: questo permetterà di portare fuori
i robot dalle industrie, per portarli nelle nostre case.
New York: nel palazzo della IP soft
si trova Amelia, intelligenza artificiale che prenderà il posto
delle segretarie. Amelia impara tutto e subito: il suo cervello è
fatto da una rete semantica, capace di immagazzinare informazioni e
dare risposte.
Un domani, dunque, potrei chiamare un
operatore telefonico e trovare Amelia, per avere informazioni sulle
assicurazioni, sulla borsa..
E Amelia non ha bisogno di ferie, di
contributi. A detta dei suoi programmatori non commette errori.
Accenture la società di
consulenza ha annunciato che proporrà Amelia come assistente ai suoi
clienti: Accenture fornisce servizi a molte grandi aziende italiane,
come Eni e Rai.
In commercio esiste già il kit
dell'avvocato digitale: Ross lavora già negli Stati Uniti e sta
sbarcando in Italia. Quanti avvocati perderanno il posto?
Oggi puoi fare una domanda a Ross e ti
da le risposte sulle leggi e sulle sentenze.
Niente intermediari anche nella stesura
di contratti: dai il contratto in mano al robot e lui ti dice cosa
c'è dentro.
I robot giornalisti potranno un giorno
rubare il posto anche a quelli di Presa diretta: i loro articoli sono
indistinguibili da quelli di umani.
Emma, il robot, costa meno di un
giornalista: nel giornalismo medio basso Emma prenderà il posto
della bassa manovalanza. Per il momento.
5 milioni posti di lavoro sostituiti
da qui al 2020 nelle principali economie: è la previsione del
World economic forum a Davos. Nell'ultimo summit il tema era proprio
la rivoluzione industriale 4.0
I progressi e le conseguenze che ad
oggi è difficile immaginare.
La banca d'Inghilterra stima in 15
milioni i posti persi, ma sono stime difficile, perché più
passa il tempo più i robot sapranno fare di tutto, con maggiore
precisione.
“Se il cervello dei robot si
comporta sempre più come il nostro, se fanno le nostre cose, a noi
cosa rimarrà da fare ...” - commentava Iacona.
Baxter costa 20000 euro e sta
accanto ai lavoratori umani: uomini e robot sono sovrapponibili.
A Brescia ci sono i robot della
Kawasaki che in Cina assembla gli Iphone della Apple.
La Cina sta puntando a diventare il
primo mercato mondiale dei robot, qui si stanno accaparrando tutti i
migliori robot che prendono il posto degli uomini.
Ad Oxford si studiano gli
effetti dell'automazione: quasi ogni settore si può computerizzare,
il 47% dei lavori è a rischio estinzione.
I politici, dice uno studioso
dell'università, si preoccupano solo del loro mandato, non delle
conseguenze sociali.
Nei lavoratori IBM sopra NY è stato
sviluppato Watson, l'algoritmo che aiuterà la scienza medicale,
per il tumore della pelle.
Attraverso un iphone e un computer si
osservano le immagini della pelle e stabilisce se c'è un tumore o
meno, con un margine di errore del 95%, con una risposta in pochi
secondi.
Watson salute ha un impatto su
qualche centinaio di milioni di vite, con la speranza di arrivare a
tutti i miliardi del mondo.
Watson apprende da una mole di dati
digitalizzata enorme: sono le immagini dei tumori, dei referti,
provenienti dai testi scientifici e dai laboratori nel mondo, come
quello di Zurigo.
Watson farà diagnosi anche sui tumori
alla prostata, oltre che a quelli sulla pelle: forse anche medici e
radiologi saranno rimpiazzati da un computer?
Più dati digeriscono, più diventano
intelligenti.
Ragionano come noi, che più
informazioni abbiamo più apprendiamo: Watson fa la stessa cosa ma
con tutti i dati del mondo.
Il computer del futuro sfrutta i
principi della fisica quantistica: il processore lavora ad una
temperatura vicino allo zero assoluto.
I Quantum computer elaborano processi
che prima richiedevano tempi infiniti, risolvendoli in tempi
accettabili.
Il professor Mc Afee insegna a
Boston è molto preoccupato di quello che sta succedendo: il
progresso non si arresterà, i robot costeranno di meno, meno dei
lavoratori cinesi.
Come può competere l'uomo? Oggi la
produttività cresce delle imprese, ma il reddito delle persone
diminuisce e non si creano nuovi posti di lavoro.
Il modello lavoro in cambio di uno
stipendio non reggerà più, in un futuro non molto lontano.
In questa rivoluzione non serve più
nemmeno l'istruttore,colui che inserisce nel computer le istruzioni:
oggi non serve nemmeno questo, perché ai robot basta dare i dati.
Riccardo Staglianò lavora per
Repubblica: il suo libro si intitola “Al posto tuo” e parla dei
lavori persi grazie alla robotizzazione.
L'economia digitale crea ricchezza
ma non posti di lavoro, il vincitore prende tutto, il reddito
generato da Amazon si divide in sempre meno persone.
Amazon distrugge più posti di lavoro
rispetto a quelli creati: il saldo è negativo, avremo una crescita
senza lavoro.
Come consumatori ci piace spendere di
meno: ma questo ha un effetto per i negozi che chiudono, meno tasse,
meno servizi. Nei tempi lunghi i vantaggi scompaiono.
I giganti dell'informatica devono
pagare le tasse, tutte: si deve ripensare anche il meccanismo della
tassazione. Staglianò ha ricordato come fino agli anni 60 in America
l'aliquota massima arrivava al 91 % e queste tasse hanno permesso la
creazione della classe media americana.
Ma oggi la politica non se ne occupa.
La soluzione? Il reddito minimo di
base, lo dicono proprio le persone che stanno studiando questi
fenomeni.
L'idea circola proprio nella Silicon
Valley, proprio dove cresce l'intelligenza artificiale: si tratta di
redistribuire la ricchezza, proprio quella delle startup innovative
che oggi non creano più le migliaia di posti di lavoro come una
volta.
Il reddito di base libera le persone
per consentirle di fare quei lavori necessari per la società, che
non vengono pagati: occuparsi degli amici, dei genitori,
dell'ambiente.
I vantaggi fiscali delle multinazionali
devono finire nel reddito minimo di base, per non lasciare nessuno
indietro, per redistribuire la ricchezza.
Stanno facendo un esperimento di
reddito minimo incondizionato ad Oakland, in Svezia e anche in
Germania: hanno scoperto che le persone con un reddito di base, in
maggior parte, si reinventano nel sociale, nella vita e riescono a
dare il meglio di sé. Non smettono di lavorare, ma progettano il
loro futuro con più calma.
Il contenzioso con la Apple: 13
miliardi di euro, frutto di vantaggi fiscali con l'Irlanda.
Ma anche in Italia i giganti del web
fanno affari: nemmeno 15 ml di imposte hanno pagato Facebook, Google,
Amazon..
Il mondo corre più veloce di noi:
speriamo che la politica di svegli per tempo.
I robot e le emozioni.
Ci sono robot che esprimono sentimenti:
Harmony è un'amante virtuale che conosce i tuoi gusti e sa parlare
con te, che sta sempre sul tuo smartphone.
Harmony avrà anche un corpo: si
chiamano real dool le bambole in silicone e pvc, vendute in tutto il
mondo. Per 30-50 mila dollari ti compri l'amante perfetta e tra
qualche anno avranno anche un'intelligenza artificiale dentro.
Non sostituirà le relazioni umane,
dice Mc Allen, l'inventore di queste bambole, che verranno
programmate anche per far l'amore, per raggiungere l'orgasmo.
In un mondo futuro riuscirai a
costruirti il tuo mondo artificiale, dove ricostruire le tue
proiezioni sessuali...
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Mi raccomando, siate umani