18 gennaio 2017

Grandi lavori, piccoli uomini

Grande opera terzo valico:
"Intanto la malattia arriva tra trent’anni”. Non solo: se fossero rese note le informazioni sull'amianto, “ti fermano i lavori”"
Ettore Pagani, numero due del consorzio Cociv chiamato a realizzare il il Terzo Valico in una intercettazione del 2015


Aquila 6 aprile 2009, poche ore dopo il terremoto, gli impren-ditori Francesco Maria De Vito Piscicelli e Pierfrancesco Gagliardi al telefono: 
Gagliardi “Bisogna partire in quarta subito, non è che c'è un terremoto al giorno”. 
E Piscicelli: “Io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto”.

Inchiesta sulla centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure che secondo la procura avrebbe causato oltre 400 morti: 
“Cerchiamo di fare una porcata...che almeno sia leggibile...C’hai le mani sporche di san-gue...mi sputerei in faccia da solo”
Giuseppe Lo Presti, dirigente del ministero dell’Ambiente 

Infine le intercettazioni dell’inchiesta sull'Ilva di Taranto dove Fabio Riva, parlando con un avvocato si lamentava dei dati forniti da Arpa Puglia e poi commentava “due tumori in più all’anno...una minchiata”.

(le intercettazioni sono prese dall'articolo di Ferruccio Sansa “L’amianto in cantiere? Si ammalano fra 30 anni”).

Adesso avete capito perché tutti i governi che si sono succeduti in questi anni non hanno mai osteggiato le grandi opere?
Grandi opere significa, molto spesso, corruzione, soldi pubblici sprecati, imprese che saltano la concorrenza e il libero mercato danneggiandone altre, danni ambientali.
E anche danni alla salute.
Ma, tanto, si scopre tra trent'anni.
E ora continuate ad aver paura dell'invasione dei migranti.

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