Tre notizie, uscite in questi giorni (e non tutte da prima pagina) che raccontano la salute di un paese.
La tesi di dottorato della Madia con delle parti prese da altri lavori non citati.
L'uscita del ministro Poletti su cv e partite di calcetto.
Lo show di Massimo Carminati al processo di Roma.
Cos'hanno in comune?
La storia della tesi del ministro racconta di come si creino (e come si riempiano) certi cv della nostra classe dirigente.
Come dietro la loro immagine si nasconda una sostanza ben diversa.
Perché per crescere, per trovare un lavoro, per entrare dentro il palazzo perfino, non servano studi, non servano esperienze vere di lavoro (la ministra è entrata al ministero portando proprio la sua inesperienza).
Serve coltivare le relazioni giuste, magari con una partita di calcetto o, meglio ancora, prendendosi la tessa giusta.
Infine "Er nero": le relazioni di Carminati le conosciamo bene, frutto di anni nel mondo di mezzo, tra servizi, banda della Magliana, politici a libro paga.
Ecco, nel suo caso, per evitare problemi, meglio tenere un profilo basso, nell'eventuale cv.
Anzi, di fronte alle telecamere, meglio passare per il classi fascista.
PS: il ministro ha risposto che le fonti sono indicate nella bibliografia (ma senza indicare i punti nella tesi) e che intende valutare il danno fatto dall'articolo del FQ.
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