24 settembre 2017

Media e potere

Mentre facevo colazione seguivo la puntata di Omnibus domenicale, che seguiva due filoni: le elezioni in Germania e la kermesse del Movimento 5 Stelle a Rimini.
In Germania sono preoccupati per un probabile governo a 5 stelle – commentavano gli ospiti, dopo l'elezione di Di Maio come candidato alle prossime elezioni.
Il rassicurante di Maio che deve parlare ai suoi elettori, a quelli degli altri partiti, ai mercati.
E alla Germania che oggi eleggerà frau Merkel per la quarta volta come cancelliera.

Ma cosa ne sanno i tedeschi del m5s? Petra Reski, scrittrice e giornalista tedesca, spiegava come spesso i giornali tedeschi abbiano fatto copia e incolla delle notizie provenienti dai giornali italiani.
Non certo teneri (e spesso nemmeno obiettivi) nei confronti del movimento.

Non so come funzioni in Germania, quale sia lo stato di salute del giornalismo: di certo quello italiano ha molte pecche.
Per esempio l'assenza di editori puri, il legame tra giornali e partiti, la proliferazione di giornalisti impiegati e pochi giornalisti-giornalisti.
Prendo a prestito la definizione di vero giornalismo di inchiesta dal film “Fortapasc” che Marco Risi ha dedicato a Giancarlo Siani (il giornalista de Il Mattino ucciso dalla Camorra il 23 settembre 1985).
Ci sono, in questo paese, tanti giornalisti che non cercano le notizie, ma si accontentano di quelle che il politico, la segreteria del partito, l'ufficio stampa dell'azienda, portano loro.
Forse una volta c'era una certa separazione dei ruoli: oggi ci sono gli sms e le telefonate al giornalista o al direttore (da Servizio Pubblico ai tempi di Berlusconi, ai giornali sponsor di Expo, fino alle veline di FilippoSensi).

Dall'altra parte un movimento che ha scelto uno scontro frontale col mondo del giornalismo, preferendo altri canali di comunicazione, che però non garantiscono una informazione obiettiva.

In una democrazia sana un'informazione libera, capace di essere indipendente, è necessaria: un'informazione che racconta della Germania oltre i miti e le leggende (la leggenda della merkelandia, per esempio, dove le disuguaglianze stanno aumentando - scrive Gunter Wallraff).
Un'informazione che ci racconti la campagna elettorale non fermandosi agli slogan commerciali (il milione di posti di lavoro, l'Italia agli italiani, ..).



Il problema è che, come raccontava il film di Risi, cercare le notizie è una rottura e cazz..

Dire alla gente cose scomode, non quello che le persone vogliono sentirsi, non riportare le notizie che confermano le teorie del politico di turno.
"Questo non è un paese per giornalisti ...."

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