20 ottobre 2017

Contro l'interesse pubblico

Anche Bankitalia e la crisi delle banche popolari è entrata in campagna elettorale: come Ciaula che, nel racconto di Pirandello una notte scopre la luna splendente in cielo, anche Renzi e la sua corrente scoprono la cattiva vigilanza di Bankitalia degli anni passati.
Il sistema bancario che era solido è stato mal gestito, avevano ragione i risparmiatori delle popolari quando andavano a protestare sotto le sedi delle banche, gli sportellisti di MPS contro i tagli delle filiali (ma MPS non era un affare?). E allora come mai si è dovuto aspettare tanto tempo per chiedere la testa di Visco? Per esempio, Report aveva fatto un bel servizio sulle popolari nell'aprile 2016, ma forse prima del referendum era meglio non scoperchiare la pentola..

La questione Visco ci dice quanto il palazzo e i suoi abitanti siano distanti dall'interesse pubblico (i risparmiatori, la vera solidità del sistema bancario) e invece quanto siano interessati al proprio "particulare".
Come la manovra light che il governo si appresta a far votare alle Camere: il bonus da 500 euro per i giovani, gli sgravi alle imprese che assumono giovani: i primi sono soldi presi dalle regioni che si scaricheranno in parte sui fondi sociali e in parte sulla sanità.
500 euro anche a chi non ne ha bisogno e meno fondi e servizi per chi ne avrebbe bisogno per curarsi.
Anche i soldi per gli sgravi alle imprese che assumono giovani fino a 35 anni (solo da noi si è giovani fin sulla soglia dei 40 anni) sono soldi spostati dal pubblico verso il privato che potrà assumere, anche con contratti a termine che gonfieranno i numeri da usare per la perenne campagna elettorale.
Senza alcuna assicurazione su stipendi, diritti, tutele e quanto altro stiamo sacrificando, nel mondo del lavoro, per essere competitivi.
Creando una generazione di sfruttati.
Contro l'interesse nazionale.

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