29 novembre 2017

Da Platone ad Aristotele a Berlusconi passando per Machiavelli

Da Platone ad Aristotele a Berlusconi passando per Machiavelli: il volo pindarico (e anche un filino imbarazzante) è concluso.
Ce lo dice Scalfari, il fondatore di Repubblica, quello che voleva diventare padre nobile della terza Repubblica e che è finito solo per fare il tifo per Monti, Renzi e ora Berlusconi (hai visto mai che arrivi un Di Maio incompetente).
Scalfari, il grande saggio del giornalismo, mica uno che crede alle scie chimiche o un no-vax.

Ecco, teniamocelo stretto questo Berlusconi, uno che sarà anche quello che è (e nessuno lo deve più ricordare) ma che sa come funziona la macchina dello Stato, che sa come si governa. 
"La politica non è un fatto morale, è un fatto di governabilità, questa è la politica. Non lo dico io, l'ha detto Aristotele e prima ancora di Aristotele l'ha detto Platone. Per Platone quelli che facevano la politica di una città, di un Paese erano i filosofi, che cosa poi i filosofi fossero moralmente era un problema che né Platone né Aristotele prendevano in considerazione. Aristotele fu insegnante della politica sapete di chi? Di Alessandro Magno. Il quale Alessandro Magno della morale se ne fotteva nel più totale dei modi".
Che cos'è questa morale che tutti tirano fuori? E' una cosa che si mangia? Che ci fa campare?
Viva Machiavelli e viva Berlusconi, meglio è Pelè non lo sappiamo, ma meglio del movimento 5 stelle ("chissà perché movimento .. e chissà perché 5 stelle" - non era Crozza, era proprio lui).

Questo cinismo, questo machiavellismo ci ammazzerà tutti quanti, un poco alla volta e ce ne accorgeremo alla fine.
O forse ce ne stiamo accorgendo ma non ne siamo coscienti.
A furia di "fottercene" della morale, dell'etica pubblica, del bene comune, di pensare alle generazioni future questo è diventato un paese di vecchi dove non si fanno figli (nemmeno al sud, nemmeno più gli immigrati).
I nostri signori politici difendono la famiglia, la loro, difendono il presepe, il crocifisso nelle scuole, ma non la dignità sul lavoro, un salario dignitoso per tutti.

Succede in questa Italia della non morale:
"Donna di 39 anni licenziata dopo diciassette anni in azienda e un cambio di mansioni che non era in grado di rispettare: «Ho due bambini, il più piccolo disabile per cui ho la 104» spiega".

"Lavoro, effetto Jobs Act. Crollano le cause per licenziamento"

"Taranto, è ancora wind day: "Rischio polveri sulla città, scuole chiuse per due giorni" .."

(prima il profitto dell'Ilva, poi la scuola)

E non stiamo parlando di fake news e della Spectre che avrebbe influenzato la politica italiana (e il voto del referendum).
Come se Marta la precaria non avesse abbastanza cervello sa sola per distinguere una fregatura da altro ..

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