1978, un'indagine del commissario Negri
Esce per Frilli editore questo noir
dello scrittore milanese Oscar Logoteta: come Dario Crapanzano (che
sempre per Frilli aveva pubblicato i primi romanzi), anche in questo
caso ci troviamo dentro un giallo ambientato nel passato.
Se Crapanzano aveva scelto la Milano
degli anni '50, dove circolavano ancora poche auto, dove gli
elettrodomestici stavano appena arrivando, in questo libro ci
troviamo nei mesi casi di inizio primavera 1978.
16 marzo 1978: un commando delle BR ha
appena rapito il presidente della DC Aldo Moro, a Roma, uccidendo
tutti e cinque gli uomini della sua scorta.
Il commissario Renato Negri e i suoi
collaboratori, il vice Palamara e l'ispettore “Nennì” Coviello
commentano esterrefatti questo ennesimo episodio di quella guerra
asimmetrica dichiarata dai terroristi contro magistrati, poliziotti,
giornalisti, avvocato.
Le BR questa volta hanno colpito
veramente al cuore dello Stato, andandosi a prendere nel cuore della
città del potere, l'esponente politico più importante, “il meno
implicato di tutti”.
Del rapimento dello statista
democristiano discutono i tre mangiandosi un panino con la salamella
dal Frank, dove lavora la bella nipote Alessia che al Negri regala
più di un sorriso suscitando l'ilarità dei colleghi.
Qui leggono di un imminente spettacolo
del mago Bernini, di cui ne parlano in tutta Milano.
Dopo una sosta da Nino il barista e due
battute con l'amico Beppe, “l'Africano”, ritornato a casa, vicino
piazza Lodi, il commissario viene raggiunto da una telefona
- Si ricorda il manifesto di
stamattina da Frank?
Il Negri ci mise un po' a realizzare, poi ci arrivò.
- Ah, si, il grande Pennini.
- Eh sì, più o meno quello lì. Insomma, pare che stasera abbia tenuto il suo ultimo spettacolo.
Il Negri ci mise un po' a realizzare, poi ci arrivò.
- Ah, si, il grande Pennini.
- Eh sì, più o meno quello lì. Insomma, pare che stasera abbia tenuto il suo ultimo spettacolo.
Brutta morte quella del mago: morto per
soffocamento in una vasca d'acqua, dove era stato calato e da cui
doveva uscire, liberandosi delle catene.
Gli stessi spettatori dello spettacolo
sono finiti al Policlinico, per un altrettanto strana intossicazione.
Gli uomini del commissario Negri stanno
già lavorando su alcuni casi: una rapina in cui è morto un ragazzo,
trovatosi per caso in mezzo alla sparatoria.
Una serie di morti per overdose, perché
qualcuno sta vendendo robaccia a Milano: il vice di Negri, Nicola
Palamara sta lavorando assieme ad alcuni ragazzi del centro sociale
Leoncavallo ad un libro bianco sullo spaccio. Fausto Tinelli e
Lorenzo Iannucci. Si, proprio Fausto e Iaio, che a loro volta
verranno uccisi la sera del 18 marzo in un omicidio politico rimasto
senza colpevoli, accertati ..
Ma il caso del mago Bernini
incuriosisce Negri: nel suo camerino, dove poco prima dell'entrata in
scena avevano brindato tutti assieme, il commissario trova un
quadernino dove il mago aveva annotato alcuni trucchi di scena, degli
illusionisti.
E anche due nomi: Gustavo Rol, un
sensitivo torinese, e Cassandra. Quest'ultima una medium che ha il
suo studio in via Porpora al 38.
A Cassandra si era rivolto il padre del
ragazzo morto durante la rapina, colpito dal fatto che questa donna
fosse stata capace di farlo parlare col figlio, riportandogli
pensieri che solo il figlio poteva avere...
Un'illusione, certo. Ma difficile da
spiegare in termini razionali.
Seguendo le indagini, si scopre
qualcosa di più di questo poliziotto lontano dai soliti schemi: il
suo passato nel comasco e l'arrivo successivo a Milano. Le
aspettative della madre per quei nipotini che non arrivano.
La casa di ringhiera in piazzale Lodi,
l'amicizia con “vecchia Aquila”, un partigiano con cui scambia
volentieri qualche chiacchiera e molte confidenze la sera.
L'improponibile Alfasud color arancione
che gli verrà pure rubata.
E, soprattutto, quell'incubo che lo
tormenta nei momenti difficili: la ferita alla nuca che sanguina,
ricordo di un incontro, tanti anni prima con Francesca, nel 1972
durante uno sgombero.
La ragazza che è stato il suo grande
amore e che purtroppo l'ha lasciata, morta durante il parto prematuro
di quel figlio che tanto voleva ..
Un amore di cui non aveva parlato con
nessuno e anche questo è un rimorso che si porta dentro.
“Il rimorso e il tormento del
Negri di non aver urlato la sua felicità quando ancora poteva,
prendevano forma in quell'incubo ricorrente”.
La vita va avanti, però come anche
l'inchiesta sulla morte del mago: incuriosito da Cassandra, Negri
decide di presentarsi al suo studio. Pur essendo scettico, Negri
rimane colpito da quante cose la medium sa della sua Francesca, del
bambino mai nato. Com'è possibile?
Qualcuno vuole spaventare Negri, per
farlo desistere dalle sue ricerche?
E cosa stava cercando Bernini, con le
sue annotazioni sul quadernino?
Milano, più che disillusa, sembra una
Milano con poche speranza e che cerca rifugio nel mondo del mistero,
degli spiriti, dell'illusione.
La scheda del libro sul sito di Frillieditore
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