05 novembre 2017

Sulle fake-news

In attesa di conoscere i risultati delle elezioni regionali in Sicilia (dove spero che per una volta non venga confermata la profezia del Gattopardo), un commento sulle fake news.
Pochi giorni fa Repubblica ha pubblicato un articolo secondo cui Putin e il suo network informativo avrebbe influenzato l'esito del referendum del 4 dicembre passato.
Sarebbe successo qui quello che sarebbe avvenuto in America: milioni di americani raggiunti dalle fake news prodotte da Putin hanno portato all'elezione di Trump.
Questo succede quando l'informazione con la I maiuscola cede il passo ad altre media informativi che non hanno la mission di fare informazione: Facebook, Google, Twitter.
Un commissione americana stabilirà se e quanto i big della rete sono stati usati per condizionare le elezioni.

Ma è successo anche in Italia?
In un thread su twitter la notizia, riportata dalla giornalista Laura Cesaretti, veniva accompagnata da numerosi commenti secondo cui chi ha votato no, ha votato per odio a Renzi, con la pancia, per mandarlo a casa.
Mettendo assieme le due cose, Putin avrebbe spinto sul no al referendum per mandare a casa Renzi, avere un governo Gentiloni e, nel futuro, forse un altro governo di larghe intese.
Potrebbe anche essere.
Come potrebbe anche essere che pure chi ha votato si nemmeno avesse compreso bene la riforma costituzionale.
Come ad esempio il centro studi di Confindustria che, in caso di sconfitta, aveva previsto per il paese calamità naturali. E invece.
Se ci sono state ingerenze di Putin sul referendum, come chiamiamo allora l'uscita dell'ambasciatore americano, che invitava a votare si?

Temo che il proliferare di fake news discenda anche in qui Italia dalla perdita di credibilità del giornalismo-giornalismo (per dirla alla Siani).
Ogni notizia è buona per essere strumentalizzata, poiché viene data così, senza approfondirla, senza filtro: come esempio possiamo prendere tutta la polemica sulle ONG che si occupano del salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.
Sono taxi del mare: questa era l'accusa che veniva fatta.
Per non farli partire dalle coste della Libia, il nostro governo ha fatto un accordo con un dei due leader libici affinché queste persone siano detenute in lager (lontano dagli occhi..).
Avete visto – dicevano ad agosto: con l'accordo con la Libia e il decalogo con le ONG, basta sbarchi.

Repubblica - 05 novembre 2017

Passati alcuni mesi, gli sbarchi sono ripresi e anche le morti.
Chi raccontava Fake?
Ci siamo spaventati per l'invasione dei migranti (che poi non c'era) mentre non suscita alcuna emozione la notizia del petrolio dell'Isis che sarebbe arrivato qui da noi.
Fai il pieno con Daesh ..

La differenza tra notizie false, notizie verosimili e notizie non date però è sottile.
Nei giorni passati, mentre la Valsusa bruciava, La Stampa aveva relegato la notizia infondo, nelle notizie locali. Diversamente da quelle relative ai problemi della sindaca grillina, Chiara Appendino.
Il collaboratore allontanato per aver chiesto un favore (una multa da togliere) e per i fatti della finale di Champions League.
Siamo in attesa dell'avviso di garanzia.
E siamo in attesa di approfondimenti, da La Stampa e da altri giornali e TG, sull'inchiesta romana, relativa ai politici che rischiano il processo per falsa testimonianza.

Nel suo viaggio in America, Renzi se la prende con le fake prodotte dal network grillino (imparentato con quello di Putin), per tutte le falsità che scrivono su di lui.
Il problema è che quando un politico basa la sua comunicazione sulla rete, poi è difficile prendersela se le persone ti rinfacciano le tue promesse non mantenute.
Quella sull'abbandonare la politica se avesse perso al referendum è acqua passata. Tutto è perdonato.
Ma avevi promesso una legge sul conflitto di interesse, che il jobs act avrebbe favorito i contratti a tempo indeterminato (anche senza articolo 18), i mille asilo per i bambini, che il sistema bancario era solito e MPS un affare.

Siamo ossessionati da Renzi, ci dicono. Come una volta eravamo ossessionati da Berlusconi che, pure lui, rimane lì al suo posto, intervistato dai TG nonostante la condanna, nonostante abbia già dimostrato cosa sa fare, nonostante le leggi vergogna e le leggi ad personam.

Il vero problema è siamo persone che hanno memoria, che tendono ad essere coerenti, che sono stanche di sentirsi offese e prese in giro.

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