"Vi mando come agnelli in mezzo a
lupi"
Vangelo di Matteo 10,16-23
Incipit
Mark stringe le ginocchia al petto e ci infila la testa dentro. All’età di sei anni sa cos’è la paura. E la porta della stanza, chiusa a chiave, è lì per ricordarglielo. Fuori, gli strepiti rompono il silenzio della notte.Sono iniziati con un rumore secco, come lo schianto di un vetro in frantumi. Mark è saltato sul letto e si è messo in ascolto, evitando che il ritmo del respiro gli impedisse di sentire …
Un brillante broker della City,
la città dove si muovono i soldi senza far troppo rumore e senza
farsi troppe domande. Con un figlio che non vuole assomigliare a lui:
è lui il bambino di cui leggiamo nell'incipit, che cerca di trovare
un rifugio nel buio della notte.
Per la rabbia del padre, che esplode la
sera, per lasciar poi il posto di giorno alla belva capace di fiutare
l'odore dei soldi e che solo la droga tiene in piedi
Pochi secondi e la dexedrina fa effetto. La stanchezza passa in un attimo, e anche la depressione. D’un tratto si sente eccitato, scattante, in palla. «Che diavolo ti guardi, amico?» sfida se stesso nello specchio
Una donna magistrato in carriera,
una di quei pm che finiscono sui giornali un giorno su due per le
brillanti operazioni che portano a segno: bella, elegante, con una
bella famiglia ma con qualche segreto nascosto.
Il primo bottone cede con facilità. Poi il secondo e infine il terzo. L’uomo insinua le mani nella camicetta di seta, sposta la lingerie, e comincia a sfiorarle il seno, piccolo e rotondo.
E poi un medico francese andato
a lavorare in Siria con la Croce rossa internazionale, per salvare
vite umane nell'inferno e che all'inferno ha venduto la sua anima per
un pugno di soldi.
Suruç, Turchia, a due passi dal confine con la Siria. Una spianata di campi profughi che accolgono gli sfollati di Kobanê e delle altre città finite in mano a Daesh.
Polvere, sudore e
sangue ovunque, che ti rimane addosso:
Ce l’ha ovunque: sulle mani, sui vestiti, in faccia, tra i capelli. All’improvviso crolla sulle ginocchia e inizia a singhiozzare.
I protagonisti del romanzo di Daniele
Autieri sono tre persone che più distanti tra loro non potrebbero
essere: Priscilla Silli la donna magistrato a Roma, un marito
e due belle bambine. Ma con un amante all'interno di un reparto
speciale della polizia, che potrebbe costarle caro: per esempio dover
subire un ricatto, ed essere costretta fare un favore a delle persone
che non si conoscono.
Alex Power, il broker londinese,
con una ex moglie e un figlio cui è ancora legato, nonostante tutto.
Il suo mestiere è far girare soldi: ma questa volta la montagna di
soldi da spostare, per conto dello “sceicco”, è veramente tanta,
col rischio di far insospettire qualcuno.
Ma è anche uno di quegli incarichi che
non si possono rifiutare, perché dietro ci sono tanti soldi, e
perché sono soldi che potrebbero far comodo per dare un futuro al
figlio Mark.
Infine Erik Josten, con le mani
sporche del sangue dei feriti che deve salvare, nella sua tenda
nell'inferno siriano. E non è solo il sangue che lo sporca. Anche la
coscienza, per quei lavori che deve fare per conto dei signori
dell'Isis, pur di trovare quei soldi necessari a saldare un debito.
Debito che potrebbe costare la vita a
lui e alla moglie Cécile.
Il broker, la magistrata, il medico
umanitario e infine anche lo 'ndranghetista, l'Americano, o anche
Mac o il Mohicano, come si fa chiamare.
Un uomo a servizio del Crimine per
gestire un grosso giro di droga, dai cartelli messicani a Panama,
fino alle coste della Guinea Bissau, per passare attraverso la
Highway 10, l'autostrada della droga e dei trafficanti di esseri
umani lungo il deserto africano.
Un deserto attraversato da morti che
camminano e dai predoni.
Su, fino ai porti libici per far
arrivare la “signora in bianco”, la cocaina, al porto di
Gioia Tauro dove verrà presa in carico dalla ndrangheta. Il
Crimine.
Sono loro i protagonisti di questo
romanzo che attraversa tutto il mondo e che racconta una verità
pericolosa, amara: il mondo è piccolo e anche molto cattivo (una
citazione
presa da Sergio Leone e il suo “Per qualche dollaro in
più”).
Un
mondo cattivo perché nessuno è innocente, perché in questo
mondo si deve uccidere per non essere ucciso, perché si deve colpire
per primo per non essere colpito alle spalle.
Dove il tuo fratello è forse il primo
che ti può tradire.
Un mondo cattivo perché ciascuno dei
personaggi della storia si porta dentro i propri demoni, figli di
quel passato che pensavano di essersi lasciati alle spalle e che
invece no, è sempre lì pronto a chiedere conto.
Scappare non serve, perché i peccati ti inseguono ovunque. E nessuno sfugge alla propria pena.
Ora tutti e quattro
sono costretti a compiere un qualcosa contro la loro volontà, tante
tessere di un puzzle cui si fa fatica ad intuire l'immagine che viene
fuori alla fine.
Perché quello
spostamento da 50 milioni di dollari da Panama a Londra e infine a
Dubai?
Perché la
ndrangheta sta fregando quel carico di droga ai cartelli messicani,
per portarlo in Europa?
Chi è l'uomo che
il magistrato Sinni deve fare entrare in Italia, passando per il CIE
di Lampedusa, la più grande prigione a cielo aperto in Italia?
Ma, soprattutto, chi li sta manovrando
alle loro spalle, chi li sta ricattando per costringerli a compiere
certe mosse, per essere poi sacrificati come pedoni in una partita a
scacchi?
Ci si muove in
fretta in questo romanzo, in un susseguirsi di scene da un continente
all'altro senza potersi prendere pause.
Un giro del mondo, lungo i gironi
dell'inferno peggiori che si possono immaginare: l'inferno africano
dove la corruzione governa la vita e la morte delle persone; il
deserto del Sahel, coi suoi 40 gradi, coi suoi fantasmi, coi suoi
morti ancora vivi, stipati in camion che attraversano le dune come
merce da vendere al mercato ..
«È l’Africa, milioni di derelitti alla ricerca di un rifugio, che non esiste. La vergogna dell’uomo è tutta qui.»
Si viaggia da Londra a Parigi a Roma.
Dai grattacieli di New York alla sabbia del deserto, dalle foreste
pluviali dell'America centrale (forse l'unico posto dove si incontra
l'innocenza del mondo) fino alle macerie di Kobane:
I cani sono quello che resta di oltre cinquantamila anime, sparite chissà dove. Forse è proprio questo il mistero della guerra: nascondere gli esseri umani, farli scomparire quasi non fossero mai esistiti.
L'Isis, i soldi degli sceicchi che
possono comprare tutto e arrivare a tutto, la coca che arriva in
Europa dai cartelli messicani smerciata dalla ndrangheta, la potente
mafia che controlla pezzi importanti del nostro paese, dell'economia,
dello Stato e che in questo traffico ha messo all'angolo la mafia
siciliana.
Le tessere del puzzle troveranno una
loro sistemazione al termine del viaggio, quando si iniziano ad
intuire dei collegamenti, delle connessioni, che fanno intuire uno
scenario da intrigo internazionale che fa venire i brividi.
«Nel deserto vive uno scorpione che ha un’abitudine insolita. Quando per errore raggiunge un’oasi o un centro abitato dove potrebbe trovare con più facilità cibo e acqua, allora inverte la rotta e riparte verso il nulla. Ecco noi siamo come lo scorpione. Restiamo vivi solo finché andiamo nella direzione opposta.»
Come lo scorpione dell'apologo (che
viene raccontato da un guerrigliero del deserto del Sahel), anche i
personaggi del libro per aver salva la vita, dovranno andare in
direzione opposta a quella della coerenza, quella del buon senso,
fare i conti una volta per sempre col loro passato in un finale in
cui non incontreremo la vittoria del bene sul male.
La scheda del libro sul sito
dell'editore
Rizzoli e il link
al pdf del primo capitolo
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