Oggi sul Corriere tocca leggere la difesa dei voucher, che così ottimamente avevano funzionato nel passato e che oggi sono bloccati dalla burocrazia
Emblematica la vicenda dei voucher. Nel Paese la tendenza alla rimozione è pericolosa. Quanti danni ha creato intervenire su uno strumento che aveva dato la chance a studenti, cassa integrati, pensionati di incrementare il loro reddito e di entrare o rimanere nel mercato del lavoro? In quel caso il comodo alibi per intervenire e versare sabbia in un ingranaggio che forse andava oliato e messo a punto (ma di sicuro non bloccato), furono gli abusi. Lo strumento per regolarizzare i lavori occasionali aveva avuto sin troppo successo (!) passando dai 15 milioni di voucher del 2009 ai 134 milioni del 2016. L’uso improprio in alcune aziende o settori, aggiunto a una cultura del sospetto che fa anche qui da alibi a molti, spinse alla decisione di gettare il bambino con l’acqua sporca. E così uno strumento semplice e facile da utilizzare con l’aggiunta di alcuni «adempimenti burocratici» è stato di fatto cancellato trasformandosi nell’ennesima occasione perduta di modernizzazione.L'articolo è del vicedirettore del corriere Manca, chissà quanto gli gradirebbe essere anche lui pagato in voucher.
Oggi purtroppo abbiamo buttato il bambino con l'acqua sporca, colpa della burocrazia non dei governi che si dimenticano dei decreti attuatori.
PS: quando si parla di abusi, si parla di persone in carne e ossa, che con quei pochi soldi devono vivere.
Sono le persone che oggi portano al boom dell'occupazione, per lo più composto da precari.
Ma questi giornalisti lo conoscono ancora il paese?
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