02 luglio 2018

Il governo è lui

Il presidente del consiglio di fatto si è mosso come una rockstar, ieri, sul palco di Pontida.
Stage diving a parte, non si è risparmiato su nulla: dai vecchi slogan "prmima gli italiani", alle new entry "governeremo per trent'anni".
La pacchia è finita, ripete l'energico frontman della coalizione governativa, in campagna elettorale permanente: vanno solo avvisati gli scafisti e i disperati che cercano un futuro migliore nella rotta verso nord.
Persone che ora, senza il supporto delle ONG, correranno più rischi di morire in fondo al mare: la mossa di ostacolare del tutto le ONG, bloccando l'accesso ai porti, dev'essere nata per il principio di fair play nei confronti delle milizie libiche per i loro affari.

Ma la pacchia è finita anche per le mafie.
Attenzione mafiosi, è arrivata la Lega sovranista è per voi è finita.
Certo, qualcuno dovrà spiegargli cosa sia questa mafia, magari si dovrà leggere qualche libro (certo senza chiedere consigli alla sottosegretaria ai Beni culturali Bergonzoni che non legge libri da 3 anni): consiglio "Il patto" di Nicola Biondo e Sigfrido Ranucci, dove si parla della trattativa stato mafia, nata dopo le stragi dei magistrati Borsellino e Falcone.
A proposito, avrà sentito parlare di Borsellino, della sua agenda rossa, dei depistaggi di Stato (nati all'interno del Viminale) per spostare le indagini lontano da certi obiettivi?
Avrà sentito la notizia dell'ennesimo rogo in un sito di stoccaggio rifiuti, questa volta nel napoletano?

Ma non importa: al suo popolo il "capitano" piace così. Schietto, diretto, di poche parole (forse anche in senso di estensione) e tanti selfie.
Fino ad oggi l'illusione dei migranti ha funzionato.
Vedremo fino a quando andrà avanti il viaggio di nozze.

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