04 febbraio 2019

La povertà in Italia – le inchieste di Presadiretta


Questa sera Presadiretta parla del tema della povertà: la povertà di chi non ha un lavoro e si deve arrangiare, di chi un lavoro ce l'ha pure ma non è sufficiente, di chi avrebbe bisogno di un tetto sulla testa per vivere una vita dignitosa.

Questa inchiesta sarà una cartina al tornasole, per tutte le forze politiche che il prossimo maggio si presenteranno alle urne per le elezioni europee: perché i milioni di italiani che sono sotto la soglia di povertà non solo nati ora, ma sono frutto di politiche poco accorte (per usare un eufemismo) ai problemi degli ultimi, dei passati governi di centro destra e centro sinistra.
E ora che abbiamo un governo che si definisce del cambiamento, vogliamo capire se le misure prese (come il reddito di cittadinanza) saranno efficaci.

Ospite in studio sarà il neo segretario della CGIL Maurizio Landini: nell'anteprima della puntata verrà intervistato da Riccardo Iacona a proposito della manovra del governo.

Partiamo dai numeri e dai 5 milioni di persone che oggi, in Italia, vivono in condizioni di povertà assoluta: un numero che è raddoppiato in dieci anni.
Anni in cui è arrivata la crisi, sui conti pubblici sono calati i tagli dell'austerità, in cui abbiamo perso posti di lavoro e ore di lavoro. La luce in fondo al tunnel, di cui si sente parlare dai tempi di Monti, ha riguardato i numeri del PIL (cresciuto, come in tutta Europa), dei contratti (a termine): ma è stata solo un'illusione perché non abbiamo recuperato i posti di lavoro (e le ore lavorate) e purtroppo, anche a causa di problemi fuori dal nostro contesto, stiamo tornando in recessione.
Come la passata crisi, anche questa colpirà gli italiani in modo diverso: abbiamo scoperto in questi anni come in Italia si sia bloccato l'ascensore sociale, se nasci in una famiglia svantaggiata, rischi di rimanere povero per tutta la vita, come ai tempi di don Milani che aveva individuato nell'istruzione la leva necessaria per emancipare le persone.


Maurizio Franzini è un economista esperto di disuguaglianze: “l'ascensore si è rotto quando il reddito dei figli non è più alto di quello dei padri”.
Presi 100 bambini con un padre con la licenza elementare, 50 di questi si fermerà alla licenza media senza proseguire gli studi. Dell'altra metà di bambini, solo 15 arriveranno all'università e di questi arriveranno alla laurea solo in 10.
Prendiamo ora 100 bambini col padre laureato: arriveranno alla laurea in 76 e, lo dicono sempre le medie statistiche citate da Franzini, l'ingegnere figlio di ingegneri, prende una paga pure più alta.
Se nasci povero, rimani povero.

Chi sono i poveri in Italia? Andrea Vignali è andato in giro per l'Italia a sentire le loro storie.
Gianluca è uno dei 25mila milanesi alle prese col problema dell'abitazione a Milano, la città dei grattacieli e anche delle case chiuse (nel senso di non abitate).
Con la perdita del lavoro non ha potuto permettersi di pagare l'affitto e così è andato a dormire in una tenda, in un parco a Sesto, tenda che veniva poi nascosta in un cespuglio.
In quei momenti si è sentito piccolo, indifeso, senza alcuna protezione: “ti viene voglia di fare le cose più assurde, quando ti mancano i soldi”.
A quale struttura rivolgersi quando non hai niente?
Non tutti i comuni sono attrezzati per dare un letto a chi ne ha bisogno (e i soldi sono sempre meno), e non tutti hanno la forza di andare presso una struttura privata come quelle della Caritas.

Nicola Tumminello era un senza tetto che, grazie all'iniziativa Housing First del comune di Ravenna, un casa ora l'ha trovata: si tratta di un "progetto del Consorzio Solco nato con l’obiettivo di dare stabilità abitativa e sociale alle persone che per varie ragioni si trovano senza una casa", l'idea che sta dietro è che ai senza tetto ci deve pensare prima di tutto il tuo comune, non i privati.
Housing First è nato nella città di Ravenna nel 2016 come progetto sperimentale. Dal 2018, anno di consolidamento, il programma è stato esteso anche alla città di Faenza e all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna grazie a un’equipe dedicata di 4 persone (una coordinatrice e 3 operatori). Le persone coinvolte nel progetto sono oltre 40, quasi tutte di cittadinanza italiana e per lo più uomini di età compresa tra i 50 e i 59 anni.Nel momento di ingresso nel programma il 58% delle persone interessate era senza lavoro, oggi la percentuale di non occupati è scesa al 22%, mentre la percentuale di chi ha mantenuto una stabilità abitativa tocca l’84%. [dal sito Ravenna Notizie]



E' un'esperienza che ha preso piede anche nel resto del mondo e che in Italia è stata sperimentata da 27 comuni e che ha coinvolto 700 persone.
Dal 2015 questa iniziativa è stata inserita nel piano nazionale per la lotta alle povertà e si sta diffondendo in tutta Italia.

Far funzionare l'ascensore sociale significa investimenti nella scuola e nell'università.
Togliere le persone dalla strada vuol dire dare loro delle tutele e un tetto, ma con affitti che non siano a prezzo di mercato.
Dare un lavoro alle persone significa riprendere con gli investimenti pubblici (latitando quelli privati), il che non vuol dire fermarsi al TAV (da questo punto, destra e sinistra dimostrano una cecità di vedute simmetrica), ma alle altre opere di messa in sicurezza del territorio, delle scuole e degli edifici pubblici.
Significa puntare in modo deciso sulle energie rinnovabili (e qui torna utile la precedente inchiesta di Presa diretta).

Significa avere un governo e una politica che inizino a pensare a dopo il prossimo maggio, senza fermarsi al rendiconto elettorale ma iniziare a pensare al paese che ci sarà tra cinque e dieci anni: come se lo immaginano? Sempre più povero, sempre più alle prese con le disuguaglianze?
La povertà è una bomba sociale pronta ad esplodere.
Guai a noi se non ci pensiamo.

La scheda della puntata: Poveri noi
Maurizio Landini, neo eletto segretario generale della Cgil, è l’ospite in studio di Riccardo Iacona in apertura di puntata. Cosa pensa il più grande sindacato italiano della manovra economica del governo, di cosa ha bisogno il paese per ripartire e quali saranno le prossime battaglie della Cgil? Con POVERI NOI PresaDiretta torna a raccontare la povertà.Negli ultimi 10 anni la povertà assoluta è raddoppiata, si è allargata la forbice della disuguaglianza e l’ascensore sociale non funziona più. Chi nasce povero rimane povero. A che punto siamo con le politiche sociali? Riusciranno i nuovi interventi del Governo sul reddito e sul lavoro a frenare l’impoverimento del paese? L’emergenza delle occupazioni abusive, la carenza di politiche abitative, l’assenza di un piano per l’edilizia sociale. Un viaggio tra Roma e Milano per capire che impatto hanno, tra le famiglie con disagio abitativo, le politiche securitarie e la circolare Salvini sugli sgomberi. Da dove partire per dare una casa a tutti?E poi PresaDiretta ha seguito il modello sperimentale di “housing first”, per vedere cosa succede quando a un senza tetto non viene data assistenza, ma una casa. Lo diceva Don Milani già negli anni ‘60, se nasci in una famiglia svantaggiata avrai meno opportunità. L’Italia è ancora oggi uno dei paesi con la più bassa mobilità sociale tra generazioni, tra i paesi occidentali ci battono solo gli Stati Uniti. Di chi è la colpa e cosa fare per cambiare prospettiva? Un viaggio di PresaDiretta dove l’ascensore sociale si è fermato. Il Reddito di Cittadinanza è legge, il più grande stanziamento mai adottato per le politiche di contrasto alla povertà, riuscirà a incidere sulla vita dei 5 milioni di poveri cui è destinato?Un’intervista a Pasquale Tridico, professore di Economia del Lavoro e autore del provvedimento, per capire meglio tutti i dettagli del reddito di cittadinanza. Quali difficoltà incontrerà nei territori più poveri dove il lavoro scarseggia? E la macchina complessa dei centri per l’impiego, i servizi sociali, le amministrazioni locali, fulcro della gestione del reddito di cittadinanza, riusciranno a tenere il passo?
“POVERI NOI” è un racconto di Riccardo Iacona con Teresa Paoli, Paola Vecchia, Andrea Vignali.

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