08 febbraio 2019

Viva la libertà

Siamo un paese che difende la democrazia e la tutela dei diritti civili delle persone a seconda delle convenienze.
In questo momento, per esempio, va di moda stare senza se e senza ma dalla parte di Guaidò contro il dittatore Maduro.
Che evidentemente non era un feroce dittatore quando veniva ricevuto da Napolitano e da Scaroni allora AD dell'Eni.
Come non sono dittatori Orban, Erdogan e Al Sisi (a proposito, a che punto siamo con la verità su Giulio Regeni)?
Viva la democrazia, specie quella dove il presidente del Parlamento può autonominarsi presidente.
Viva la democrazia, specie se serve ad attaccare questo governo, che pure qualche lezione sui principi democratici ne avrebbe bisogno.

Non solo amiamo la democrazia, noi in questo paese amiamo anche la libera stampa, specie quando viene attaccata dai nostri nemici.
La Rai occupata dalla Lega e dal M5S (come se prima fosse libera dai partiti).
Succede poi, in questo paese, che una giornalista come Concita De Gregorio sia stata lasciata sola dal suo ex editore quando era all'Unità per le cause cui deve rispondere come direttore tra il 2008 e il 2011.
Succede che un giornalista, Davide Falcioni, venga condannato per quello che ha scritto in Val di Susa (per il reato di violazione di domicilio, compiuto assieme ai No Tav).
Succede che due giornalisti, Francesco Bonazzi e Nicola Borzi, siano stati indagati dalla procura di Roma per i loro servizi sul crac della Banca Popolare di Vicenza e su alcuni collegamenti col mondo dei servizi segreti 
"Gli avvocati di Bonazzi e Borzi, insieme a quello di una terza persona, hanno ricevuto nei giorni scorsi l’avviso di conclusione delle indagini firmato dal pm Sergio Colaiocco e dal procuratore aggiunto Francesco Caporale. Il reato contestato è rivelazione di segreto di Stato per aver ottenuto l’elenco dei pagamenti a personale di Dis, Aisi e Aise. Ora la procura potrebbe chiedere il rinvio a giudizio dei tre: in caso di condanna, la pena non può essere inferiore a cinque anni".
Ho già letto molti commenti di queste storie: sui giornalisti che è giusto che paghino per quello che scrivono, che è una vergogna l'indecisione su Maduro e sul Venezuela.
Viva la libertà allora, a seconda del caso.

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