26 marzo 2019

I tempi nuovi di Alessandro Robecchi



Quel che chiamate spirito dei tempiè in sostanza lo spirito degli uomininei quali i tempi si rispecchiano.E questo è spesso così meschino!Goethe, Faust

Incipit
Vista da qui, a quest'ora, con questa luce che la taglia come forbici, la città è un mosaico, una geometria, una scacchiera dove i pezzi vanno al loro posto. E infatti ci vanno.Con la M1, M2, M3, la viola, la gialla, i tram, con macchine e motorini, permesso si sposti, ma guarda come guida quello stronzo, ah, ecco il controllore, ora la pagheranno, i furbetti senza biglietto!Uno si è buttato sotto la rossa, checcazzo, a quest'ora, bisogna essere proprio dei disgraziati, però! Bus sostitutivi per San Babila, Palestro, Porta Venezia, Lima, Loreto, qualche pedone arriverà dopo l'orario, un alfiere lo riprenderà, una torre lo chiamerà a rapporto: cos'è questo ritardo? Si rende conto?

Li chiamano tempi nuovi, si dovrebbe respirare un'aria nuova, eppure c'è sempre quella strana sensazione di un deja vu, per cui più che tempi nuovi, tempi passati.
C'è un ragazzo, uno studente modello, tutto famiglia – università – ragazza, che per prendersi quei duemila euro per farsi una vacanza, decide che, sì, val la pena tentare la sorte e rischiare, un colpo e basta. Lo fanno tutti, perché io no?
C'è una coppia, che una volta avremmo detto appartenente al ceto medio e oggi, boh, lei impiegata, lui ricercatore di quelli con la scadenza che, ad un certo punto, decidono di superare il confine tra ciò che è lecito e ciò che no, non è lecito affatto, per guadagnare quelle poche migliaia di euro per star più tranquilli.
E, in sottofondo, il cassintegrato che ha bisogno di duemila euro per tappare i debiti, il grafico precario che oggi lavori e domani chissà, l'ambulante che va in giro per i mercati, il pensionato … tutta gente incensurata che una volta, di fronte a certe tentazioni, i soldi facili, subito sporchi e adesso avrebbe detto no, ma oggi ci sono i tempi moderni e allora, perché no?
C'è, infine, una ragazzina, Margherita, terrorizzata da delle foto che rischiano di finire in rete, scattate assieme ad un ragazzo che credeva amico e che ora la sta ricattando. Come aiutare questa adolescente, della generazione che sta crescendo troppo in fretta, senza nessun adulto che gli spieghi che è meglio non bruciare certe tappe, che ci sono cose che non si devono fare? A brigante, brigante e mezzo, dunque il ragazzotto, figlio di quella borghesia milanese che oggi si autodefinisce progressista e che una volta avremmo chiamato semplicemente destra borghese, verrà punito sempre con l'arma dei social...
Perché sono tempi moderni, mica vorrai rivolgerti alla polizia, una denuncia, le indagini e via discorrendo?
«Erano altri tempi, Monterossi. Quello che le chiedo ora non è solo di tornare al Crazy Love per mettere la sua sapienza di autore al servizio .. della ragionevolezza, ecco ... quello che le chiedo è un disegno un po' più ambizioso, più ampio.. » 
«E sarebbe?» 
«Sarebbe prendere un po' di misure e orientare il programma verso lidi .. più rassicuranti, ecco.I tempi nuovi richiedono atteggiamenti nuovi, un po' di ottimismo, insomma, un po' di leggerezza! Se funziona con la De Pisis può funzionare con tutti gli altri programmi ..»

E infine c'è Carlo Monterossi: una bella vita, una quasi compagna a fianco, anche lei nell'industria della merda, nella trasmissione di Flora De Pisis che ultimamente sta cavalcando nella sua trasmissione il refrain “non ne possiamo più, c'è troppa delinquenza, ma lo Stato dov'è?..”
Ma oggi, sempre perché sono tempi nuovi, è arrivato il momento di non terrorizzare più, di tranquillizzare le persone. Ma sempre merda è, e Carlo Monterossi deve tornare a governare quella macchina verso nuovi lidi...

C'è tutto uno spaccato di quella parte di paese che vive ancora bene, ma che vorrebbe vivere un pelino meglio, con meno assilli e sofferenze: Alessandro Robecchi ancora una volta usa il meccanismo del giallo per raccontarci delle trasformazioni che stanno avvenendo sotto la crosta di questo paese (e, forse, nemmeno troppo sotto la crosta).
Non è più come prima, Ghezzi, prima lo sapevi chi erano i delinquenti e chi le brave persone. Poi, non so com'è successo, si sono mischiati. Fai una vita di merda e pensi che più avanti sarà peggio, per te, per i tuoi figli.. e intanto vedi i farabutti che cadono in piedi. Il confine è sottile, sai?

Ma andiamo per ordine.
Nella periferia milanese viene ritrovato un cadavere, ucciso con un colpo di pistola in testa, coi pantaloni calati e con i polsi legati al volante da fascette di plastica.
Del caso se ne occupano i due poliziotti della Mobile, Ghezzi e Carella: è uno strano delitto, perché ci sono troppi indizi, tra loro discordanti, che non li aiutano a capire il perché. Perché un ragazzo, Filippo Maria Gelsi, un brillante studente di matematica, è finito sparato su una piazzola sulla strada per Segrate.
“Troppa roba”, sbotta Carella, che si muove come un cane da punta per cercare quella pista che non arriva.
C'è il rischio che sia un caso da archiviare perché, sempre per quei tempi moderni, mica è una vecchietta fatta a pezzi da un immigrato.

Oscar Falcone ha tirato su la sua agenzia di investigazioni, Sistemi integrati: il Ghezzi gli ha risposto no alla proposta di diventare socio, ma ha suggerito l'acquisto della ex collega Agatina Cirrielli, una poliziotta di quelle capaci, nauseata però dal clima che si inizia a respirare in polizia. No, non il machismo.
Per questo clima da mano pesante nei confronti dei reati di strada, piccolo spaccio, ubriachi, le risse .. mentre nei piani alti della città si continua a delinquere come se niente fosse.
Anche questi sono i tempi nuovi.
Bene, alla neonata agenzia Sistemi integrati si presenta il primo caso: la signora Gloria Grechi ha perso il marito. Ecco, non è proprio andata così, perché questa signora Gelsi, una donna molto bella, che colpisce lo stesso Carlo (e a cui ricorda un'altra donna, quella cantata dall'amato Dylan in Brownsville girl), non racconta subito le cose come stanno, anzi, per un certo periodo sparisce pure.
Solo alla fine, racconta a Oscar e Agatina (e al signor Carlo che la ospita) la storia di una coppia normale che, ad un certo punto, decide di fare il colpo per sistemarsi per sempre.
Come dei novelli Bonnie e Clyde. O Diabolik ed Eva Kant, vedete voi.

Due indagini all'apparenza distanti che alla fine sono destinate ad incrociarsi, come destinate ad incrociarsi sono anche le indagini ufficiali di Ghezzi e Carella, con quelle meno ufficiali (e non molto meno pulite) di Oscar Falcone e Agatina Cirrielli.
Due indagini che si intrecciano e che intrecciano le strade dei tanti soldi che scorrono nella Milano sotterranea
«Conoscete questa città, vero?Beh, a me piace, mi piace quello che si vede, e ancora di più quello che non si vede. Milano galleggia su un mare sotterraneo di soldi, correnti, onde, flussi di soldi, milioni ogni giorno. Tutti i traffici sono qui, gli affari migliori, e chi non fa affari qui pensa che qui sia più facile farli, o pulire i guadagni .. c'è tutto, c'è la prostituzione, poi c'è il gioco d'azzardo, le scommesse, la droga, ogni tipo di racket, la finanza, la politica, la corruzione .. soldi, montagne di soldi»

Prostituzione, piccola e grande evasione, scommesse clandestine, usura, tutto il marcio che gira nemmeno troppo nascosto nella Milano dei tempi nuovi (o dei tempi di sempre), e che sembra essere convogliato verso certi canali e certe strade che portano garage sotterranei e villette chiuse e ben sorvegliate.

E Carlo Monterossi, direte voi? Carlo questa volta se ne sta un po' in disparte, come un osservatore esterno degli eventi: è stato chiamato dal direttore galattico per dare una raddrizzata alla sua trasmissione di tv spazzatura, un lavoro che fa controvoglia.
E poi deve scortare questa donna, Gloria Grechi, che ha qualcosa che lo attira, nei modi e nel suo mistero. Perché per essere una donna a cui hanno appena preso il marito, non sembra il tipo che si stia struggendo dal dolore.
Abbastanza per desiderare che un meteorite venga giù e li spazzi via per sempre, questi tempi nuovi:
Questi tempi nuovi di cui tutti parlano cosa sono?
Dove sono? A lui sembrano i soliti tempi di astio e tigna collettiva, i tempi in cui il pudore si è arreso del tutto, e quel che i farabutti pensavano di nascosto ora lo dicono apertamente, i tempi in cui non c'è vergogna. Orientare?
Cioè rendere digeribile una minestra rancida che fino a ieri serviva a scaldare gli animi. a impaurire e imbestialire, e da oggi invece deve rassicurare e proteggere, magari illudere, ma insomma ...

I tempi nuovi è un noir corale che si legge tutto d'un fiato, leggero, divertente, sarcastico e amaro allo stesso tempo.
Ma è anche un romanzo che mette in controluce quanto sta succedendo nella nostra società, senza che rendiamo conto fino in fondo: sono i tempi nuovi questi, dove tutto è mischiato, difficile da distinguere e le tentazioni troppo forti da resistergli
.. brave persone che diventano delinquenti, occasioni che diventano tentazioni irresistibili. Una volta quel crinale tra guardie e banditi, tra il bene e il male, era sottilissimo, una lama, e era è come un sentiero di montagna, largo abbastanza da passarci agevolmente, e lo percorreva anche gente normale, gente perbene, e spinta fin lì dalle ingiustizie e dalla rabbia. Lo fanno tutti, girano un sacco di soldi, e sto fuori solo io? I tempi nuovi sono anche questo: si dicono in pubblico parole che una volta ci si vergognava a pensare in privato, il «perché no?» sostituisce il «perché no».

La scheda del libro sul sito di Sellerio
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