19 marzo 2019

Report – politica a costo zero (e il caos degli oggetti smarriti)

Prima del servizio sui costi della politica, sul caso Diciotti, nell'anteprima Antonella Cignarale ci ha raccontato delle difficoltà che si incontra quando si smarriscono oggetti sui treni.
Gli uffici oggetti smarriti sono chiusi ma c'è un servizio cortesia: attivo solo sulle frecce, sugli altri treni, puoi dire addio alle tue cose.

La cortesia, di Antonella Cignarale

La giornalista di Report ha fatto un test: ha messo un chip dentro cinque capi per vedere l'effetto che fa? Come sarà andata a finire?
Perché poi non copiamo dalla Svizzera, dove gli oggetti smarriti diventano un business per l'azienda: un viaggiatore può contare, in caso di smarrimento, nell'assistenza delle Ferrovie.
Questi oggetti sono raccolti in un unico centro a Berna, sono censiti e catalogati: se viene reclamato, viene restituito (circa il 55%), altrimenti (il restante 40%) viene venduto.
Il servizio ha un minimo costo per gli utenti, ma le aziende non ci perdono anzi.

In Italia invece è complicato capire cosa succede della nostra valigia persa: le valigie perse, coi loro chip, fanno il giro d'Italia, perché nessun capotreno e nessun addetto alle pulizie deve controllare i capi smarriti.
Chi fa pulizie non è autorizzato a ritirare merci, così la maggioranza dei capi persi rimangono a bordo: nemmeno scattano gli allarmi per la sicurezza, per dire.

Bagagli che fanno il giro d'Italia, denunce che non portano a nulla.
Se si recuperano gli oggetti è solo per la cortesia tra capotreni: d'altronde i capotreni mica possono andare nei comuni di destinazione a consegnare zaini o borse smarrite, come dice il codice civile.

A scuola di politica

Non sapevo esistesse una università della Lega: le quote degli iscritti finiscono ad una associazione (in mano al sottosegretario Siri), che si occupa di olistica e amore universale?
Come si formano le leve della Lega di Salvini?
In una università che fino ad oggi ha incassato 500mila euro: senza inscrizione a questa associazione non c'è modo di fare carriera nel partito di Salvini.
L'associazione PIN fa capo a Siri: per il suo partito Italia nuova (da cui l'acronimo PIN) promuoveva il dialogo con gli extraterrestri.
Sovranisti su Marte?

Politica a costo zero – Bernardo Iovene

Nel 2013 Letta ha abolito il finanziamento politico ai partiti: si devono arrangiare col 2 per mille, diceva la legge, ma oggi troviamo partiti che non riescono a pagare le bollette.
Mentre una pioggia di soldi pubblici arriva addosso ai partiti, in Parlamento, anche al partito del M5S, che più di altri aveva portato avanti la lotta contro la casta.

Si può fare politica low cost?
Partiamo dalla Lega.
La Lega in Campania ha preso il 5% e in comune a Napoli ha un eletto: sul territorio non ci sono iscritti, il partito nasce attorno a Salvini, il simbolo di Alberto Da Giussano è oggi al petto dell'eletto campano, ex MSI.

In Emilia nella sede del partito in regione c'è una cassaforte vuota, dietro il consigliere Fabbri.
A Bologna c'è una sede, in provincia però: Iovene è andato nella sede dove la luce è staccata.
Forza Italia non ha una sede nel territorio in Emilia Romagna, non ci sono assemblee, la sede del partito è virtuale, sul cellulare.

Il M5S in regione non ha nemmeno una sede: anche per loro è sufficiente uno smartphone, per non avere costi.
Il cittadino deve essere connesso col tablet per seguire l'attività degli eletti.

Il PD ha 600 circoli in regione: tenerle aperte ha un costo, ma consente ai simpatizzanti e agli iscritti di confrontarsi. I soldi per tenerle aperte arrivano dai finanziamenti degli iscritti e dalle feste de l'Unità.
In queste sede si chiamano ancora compagni, per dire.
LE sedi del PD sono state acquistate quando erano PCI, ma poi prima di finire nel PD sono state confluite dentro fondazioni (60 in Italia, dove c'è dentro la storia del PCI).
Oggi, siccome il PD non paga l'affitto, gli ex DS sta per sfrattare il PD dalle loro sedi: le fondazioni DS hanno bisogno di soldi, lo spiega l'ex tesoriere Sposetti nella fondazione Gramsci.
L'associazione di Sposetti, dedicata ad Enrico Berlinguer, coordina le 60 fondazioni che detengono i beni dei DS che ancora oggi hanno un bilancio: dentro ci sono i debiti, come i 101 ml che lo Stato deve pagare all'Unità (grazie ad una legge del governo Prodi del 98), i debiti verso le banche (49ml)... non male per un partito che non esiste.

C'è ancora un dipendente in aspettativa, dentro i DS: quando questa persona tornerà, si potrà chiudere il bilancio.
Le fondazioni hanno svenduto un quadro famoso di Gottuso (all'associazione Berlinguer), I funerali di Togliatti, per centomila euro (incassando una plusvalenza): “tutta roba interna” ammette Sposetti, sempre per pagare questo benedetto TFR.

Il PD, unico partito sul territorio, occupa le sedi dei DS, blindate nelle 68 fondazioni che hanno a capo Sposetti, che deve salvare i debiti del PCI e tenere viva la memoria del vecchio partito.

Quanto prende un parlamentare?
In pochi sanno dare la cifra esatta: 9mila, 14mila, 7500 o 8000 ..
5000 euro indennita
8400 euro rimborsi (diaria, trasporti..)

Totale 13400 euro netti.
Poi ci sono partiti che danno soldi al loro partito, come Sinistra Italiana, 3500 euro al mese.
LA Lega 2000, FI 900, M5S 2300 euro (300 alla piattaforma Rousseau).
I grillini danno i 2000 euro dello stipendio in un fondo per le piccole imprese: fondo che fa micro credito alle imprese, presidente del fondo è Mario Baccini, ex DC, che gestisce 75ml di euro.

Oggi la proposta è spostare i soldi anche al sociale: per far studiare la gente, per curare un malato, ovvero usarli per fini che si vedono.
I 5 stelle non hanno nemmeno indennità per la loro carica: Fico, presidente della Camera mostra con orgoglio la lettera con cui rinuncia 4500 euro al mese.
Il tesoriere dei 5 stelle Pattelli è un ex commesso: pure lui mostra la lettera con cui chiedeva il taglio della sua indennità.

La loro idea è di tagliare drasticamente i soldi dati agli eletti: in questo modo, professionisti che hanno un buon stipendio di loro, potranno decidere di fare politica?
Ci sono però eletti a 5 stelle che hanno rinunciato alla restituzione: secondo due ex 5 stelle, Biondo e Canestrari, la restituzione è stata solo una manovra di marketing.
Hanno gonfiato le spese, per poi alzare le sostituzioni e ostentare il taglio dello stipendio.

Ma ci ricordiamo che chi è eletto deve lavorare per noi?
Va dato atto che il fondo per il microcredito ha aiutato le imprese, in modo concreto.

C'è poi lo scandalo delle paghe dei collaboratori dei deputati: molti deputati della Lega non hanno collaboratori, eppure prendono i soldi dalla Camera per i loro stipendi, il gruppo della Lega ha dei collaboratori.
Nella rendicontazione delle spese vanno dichiarate le spese per i collaboratori solo a metà, persone assunte con una miriade di contratti, con stipendi che vanno da 600 a 2000 euro.
Nemmeno il numero esatto di questi collaboratori è noto: sarebbe meglio che fossero pagati dalla Camera e non dai partiti.
Questa la proposta del presidente Fico, che si è impegnato a fare una delibera dell'ufficio di presidenza, mentre ha già tagliato in modo retroattivo i vitalizi, risparmiando 45ml di euro all'anno.
Ma su questo taglio ci sono i ricorsi degli ex deputati, per cui nulla si può dire.
Franco Grillini, uno di questi, ha visto ridotto il suo vitalizio di 1300 euro: racconta a Iovene che con questo provvedimento si è voluto punire gli ex deputati, in modo ideologico, senza fare distinzioni.

L'avvocato Paniz, ex senatore, difende 800 dei 2500 ex deputati: come andrà a finire questa guerra di ricorsi?
I soldi risparmiati, i 45ml, saranno accantonati e non potranno essere utilizzati: dei ricordi decideranno proprio i deputati stessi in un tribunale interno.
Quanti anni aspetteremo?

Fabio Pavesi, consulente per Report, ha scoperto un tesoro inutilizzato: un tesoretto nascosto nel bilancio della Camera dei deputati, che ha un avanzo di 385 milioni di euro. Sono soldi risparmiati dai partiti e che si tengono loro e che non sono usati per attività politiche, si tratta di quasi dieci delibere per i vitalizi (la riforma appena fatta dal M5S che consente un risparmio di 40 ml di euro, ma dietro cui ci sono molti ricorsi di ex parlamentari).
L'ex presidente Boldrini ha parlato di un fondo di garanzia, che non viene usato, ma è pensato solo per spese eccezionali: come cittadino ci aspetteremmo che questi soldi siano usati per fini politici.
Di questo “tesoretto” Bernardo Iovene ha chiesto conto al presidente Fico: “lo approfondisco e te lo faccio sapere” è la risposta ottenuta dal giornalista.

LA risposta di Fico è arrivata poco dopo: sono soldi che arrivano dai risparmi, dagli accantonamenti, e comunque Fico si impegna a ridurre questa cifra, dal prossimo anno, per riconsegnarlo al bilancio dello Stato.

Quanto è spontaneo il finanziamento del 2 per mille?
Quanto è trasparente il meccanismo?

Per legge i partiti che prendono il 2 per mille devono avere uno Statuto: il 5stelle non è destinatario di contributi, non avendo uno Statuto.
Per legge però deve presentare i rendiconti, anche quello della piattaforma Rousseau.

La riforma del governo Letta affidava il finanziamento alla volontà dei cittadini, ma nella riforma dell'ex ministro Quagliariello si prevedeva che i finanziamenti arrivassero anche tramite CAF, commercialisti, in modo poco trasparente (ovvero quanti di quei soldi sono “spintanei”): “sul finanziamento della politica la legge perfetta non l'avrai mai” - conclude Quagliariello.
Oggi dal 2 per mille arrivano alla politica quasi 14 ml di euro, di questi quasi 7 ml vanno al pd, la Lega di Salvini 2ml e l'altra Lega 922mila euro.

Esistono due Leghe, due partiti iscritti all'elenco dei partiti: una è la vecchia lega, che fa poca politica e la nuova lega, quella che raccoglie più fondi.

I bilanci dei partiti politici maggiori sono in rosso: il PD ha un buco di 19ml, per esempio.
Forza Italia ha licenziato il personale, la Lega ha mandato in cassa integrazione i dipendenti.

Gli unici soldi certi sono i finanziamenti ai gruppi degli eletti, soldi spesi solo per attività istituzionali del gruppo e non per l'attività del partito.
Ma ci sono contributi dal gruppo al partito, come quello fatto da Fratelli d'Italia.

La parte del leone la fa il gruppo più grande, quello del M5S, in questa legislatura incasseranno 70 ml di euro: soldi usati per i dipendenti.
I soldi al movimento finiscono al sistema Casaleggio, di fatto segretario del partito – dicono gli autori del libro “Sistema Casaleggio”, i soliti Biondo e Canestrari.

E se domani il proprietario di Facebook decidesse di fondare un partito? Avremmo gli anticorpi per resistere a questa anomalia?
A furia di abbassare i costi della politica, si rischia che a fare politica arrivino persone senza competenze, manovrabili, burattini.
I parlamentari a fine legislatura avranno versato a Rousseau 5,8ml di euro, ovvero a Casalleggio associati, società privata.

Come si è arrivati a questo? Oggi è tutto mediato sul web, dove non c'è confronto, nessun dialogo, ma un posto dove vige l'uomo forte al comando, il luogo dei monologhi dove prendi like.

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