25 maggio 2019

Canicola (Heat), di Ed Mc Bain


“La vecchia berlina senza contrassegni, a bordo del quale Steve Carella stava arrivando sul posto, era dotata di condizionatore, ma l'apparecchio, riparato l'anno precedente, con una vena di malignità aveva deciso di non funzionare più proprio nel momento in cui ce ne sarebbe stato maggiormente bisogno. Tutti i finestrini erano abbassati; eppure l’aria che entrava nella macchina era calda e appiccicosa perché lì, in quella metropoli, l’umidità stava attaccata alla temperatura da forno come una prima ballerina grassa al suo compagno.”

I personaggi dei romanzi di Ed Mc Bain sono i poliziotti dell'87 distretto di questa città immaginaria di nome Isola, una stampa e una figura con New York: sono i detective che devono indagare sui reati del loro distretto, che il caldo asfissiante dei giorni di agosto fa esplodere.
Rapine, scippi, un traffico di droga camuffato da piccoli spacciatori ..
E poi un caso di suicidio che viene affidato ai due detective Carella e Kling: un uomo trovato morto nel suo appartamento dalla moglie, appena tornata da un viaggio in California.
L'uomo si chiamava Jeremiah Newman e la moglie, la seconda moglie in verità, Anne: la prima cosa che colpisce gli investigatori è quel caldo, asfissiante, nella stanza dove si trova il morto, quasi un forno perché l'impianto di condizionamento era spento:

- L'ondata di gran caldo è cominciata venerdì mattina, il giorno in cui è partita la moglie, - disse Carella. 
- Lei gli ha parlato il martedì successivo. Vorresti dire che lui è stato in casa ubriaco per tutto il tempo con le finestre chiuse e il condizionatore spento? 
- Non tutto il tempo. Forse soltanto quella sera. La sera in ci ha deciso di uccidersi. 
- E prima di farlo è andato a spegnere il condizionatore? 
- No, - disse Kling. 
- No, - disse Carella. 
- No, ripeté kling.

Difficile stabilire l'ora della morte, per quel caldo e difficile anche stabilire una causa della morte, senza un'autopsia prima.
Autopsia che stabilirà che l'uomo è morto per aver ingerito 25 capsule di un tranquillante, il Seconal: il morto lavorava come pubblicista e aveva seri problemi di alcolismo. Aveva iniziato a bere da quando aveva scoperto il padre, pure lui un artista affermato, morto suicida.
Potrebbe essere un caso da archiviare in fretta: un suicidio dovuto alla depressione, come confermato dalla moglie e dalla madre.
Ma c'è qualcosa in questa storia che non convince Carella e che lo porta ad andare avanti con l'indagine, quasi come se fosse una questione personale.
Perché un uomo spegne il condizionatore prima di suicidarsi?
Nel frattempo il suo compagno, Bert Kling, è alle prese con un problema personale con la moglie, Augusta, una bellissima modella che passa la giornata passando da un set all'altro e, la sera, tra party e cene.
Kling è convinto che la moglie lo tradisca, abbia un altro uomo.
Potrebbe parlarne con lei, chiarire tutti quei dubbi che gli pesano addosso, ma decide fare il poliziotto anche con la moglie, mettendosi a pedinarla.
C'è poi un'altra persona, però, che senza essere scoperto, sta pedinando l'investigatore. E' un assassino appena uscito dal carcere che ha deciso di vendicarsi di quel poliziotto che l'ha arrestato, dopo che aveva ucciso la moglie e che gli aveva rinfacciato le sue parole di difesa “non è colpa mia”..
No, un delitto come questo ha sempre una colpa, non è frutto del caso.

Mentre si avviavano a piedi, un uomo uscì da un androne sull'altro lato della strada e cominciò a seguirli, mantenendosi parallelo a loro.Era un tipo grande e grosso con le spalle larghe, muscoloso come un sollevatore di pesi...

Ci troviamo così, pagina dopo pagina, ad una doppia indagine: quella di Carella, tra compagnia del telefono, le visite alla moglie di Jeremiah e alla prima moglie, all'avvocato che aveva redatto il suo testamento.
E l'indagine personale di Kling, che ha deciso di superare quella linea della fiducia con la bella moglie, Augusta. Entrambe arriveranno ad una verità, sconcertante quella di Carella sul perché di quella morte e dolorosa per Kling, che si troverà pure ad un passo dalla morte.
Ansimando, Kling abbassò gli occhi a guardarlo. Non lo riconobbe. Staccò le manette dalla cintura, si chinò ad ammanettare l'uomo dietro la schiena, poi si sedette sui gradini dell'atrio, il respiro ancora affannoso; unì le mani davanti la faccia come in preghiera, abbassò la testa e finalmente permise alle lacrime di scorrere.

Canicola è un poliziesco puro: ci sono poliziotti alle prese con indagini, testimonianze da raccogliere, prove da esaminare, moventi da ricostruire.
Ma sono anche uomini che, come tutte le persone, hanno un loro carattere, i loro problemi personali, i loro pregiudizi, le manie, qualche virtù e anche dei difetti.
Ed Mc Bain ha saputo costruire e raccontare un microcosmo all'interno dell'87 distretto molto realistico e molto umano: un microcosmo che vive e lavora dentro questa enorme città, Isola, che a sua volta è un mondo pieno di mille contraddizioni che la animano, per il contrasto dei quartieri poveri coi bambini che cercano refrigerio aprendo gli idranti dell'acqua e i quartieri “in” del lusso e dei grattacieli con l'aria condizionata.

nel finale ritroviamo assieme i due protagonisti del racconto, Kling abbattuto sulla branda e Carella che decide di non lasciarlo solo in quel momento e con un gesto affettuoso, gli poggia una mano sulla spalla:
Si avvicinò alla branda. 
Si sedette sull'orlo. 
Posò una mano sulle spalle dell'amico. 
- Parliamone, vuoi? - disse.

La scheda del libro sul sito di Einaudi e il pdf del primo capitolo
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