18 maggio 2019

Il massacro dei servitori dello Stato - da Il movente della vittima di Giuseppe Di Piazza

L'ultimo romanzo del giornalista di Giuseppe di Piazza è ancora ambientato a Palermo, nell'autunno 1984: un inserviente dell'Hotel Aziz uccide un anziano avvocato con un colpo di pistola.
All'arrivo dei poliziotti, nemmeno tenta di fuggire, si fa prendere senza dire una parola.
Del caso, come giornalista, se ne deve occupare Leo Salinas, che lavora per un  quotidiano del pomeriggio: Leo è un giornalista che non è nemmeno praticante, un biondino si dice nell'ambiente.
Ma che negli ultimi tre anni ha assistito al golpe dei corleonesi, la mattanza con cui Riina e Provenzano hanno fatto fuori le famiglie dei palermitani.
Tre anni che per Palermo erano stati un massacro. Lo scontro tra corleonesi e vecchia mafia si era concluso con il trionfo dei primi, e con un numero di morti - – tra cadaveri per strada e fatti scomparsi – che sfiorava i mille.
Nell'elenco delle vittime figuravano moltissimi servitori dello Stato: poliziotti, carabinieri, giudici, prefetti, medici, politici onesti .. Avevano provato a opporsi allo strapotere mafioso, ma l'Italia li aveva ignorati, rendendoli bersagli comodi. 
 
[Da Il movente della vittima, di Giuseppe Di Piazza Harper Collins Editore]

Mille morti tra le famiglie degli Inzerillo, Bontade e di Buscetta, il boss dei due mondi che in quel 1984 stava collaborando coi giudici, per insegnare loro come parla e ragiona la mafia.

Ma tra i morti anche uomini dello Stato che lo stato aveva lasciato soli in questa lotta.
Il segretario regionale del PCI Pio La Torre.
Il segretario della DC Michele Reina.
Il prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Il procuratore capo Gaetano Costa.
Il giudice istruttore Cesare Terranova.
Il capo della Mobile Boris Giuliano.
Il presidente della regione siciliana Piersanti Mattarella.
Il capitano dei carabinieri Emanuele Basile.
Il medico Paolo Giaccone.
L'agente Calogero "Lillo" Rizzetto.
Il giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto.
Il giornalista Giuseppe Fava.

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