Ci sono le sofisticazioni alimentari e ci sono anche le sofisticazioni politiche.
Prendete i sovranisti, i difensori dei sacri confini, degli interessi degli italiani.
La Lega, assieme al governo Berlusconi, ha firmato quei trattati europei che delegano il controllo sui conti all'Europa e ha votato pure per l'inserimento del pareggio di Bilancio in Costituzione.
Prima gli italiani, dice Salvini, ma non tutti: di certo non quelli che non godranno di alcun beneficio dalla Flat Tax: con minor tasse di certo non diminuirà l'evasione (state tranquilli) ma con minor gettito in entrata diminuiranno i servizi pubblici, specie nelle regioni del sud che saranno penalizzati dall'altra riforma sovranista, l'autonomia regionale.
Prima i lombardi, anzi prima i milanesi, anzi prima i cittadini del Giambellino ...
Sono così sovranisti che ad inseguire i fondi della Lega, i magistrati hanno fatto il giro dell'Europa.
Ma le sofisticazioni non colpiscono solo il partito di Salvini: avete sentito le dichiarazioni a sinistra (o nel centro sinistra) sui dipendenti di Mercatone Uno che sono stati licenziati via sms?
La vicenda è stata solo usata in chiave anti Di Maio.
Anche per loro, prima gli italiani, ma prima ancora la propaganda, il contentino per aver superato il M5S, gli imprenditori che devono avere mano libera di fare quello che vogliono.
In tanti hanno cercato di dare una spiegazione al voto di domenica: la paura e la rabbia che hanno spinto il ceto medio a votare Lega.
Scrive oggi Alessandro Robecchi sul Fatto Quotidiano: e se fosse il solito salire sul carro del vincitore?
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Mi raccomando, siate umani