13 settembre 2019

Chi era Delle Chiaie

Vi dice niente il nome di Yves Guérin-Sérac?
E della Aginter Presse?

Beh, non preoccupatevi, non siete i soli: credo che oggi in pochissimi in Italia si ricordino della strana agenzia di stampa portoghese, chiusa nel 1975 dopo la rivoluzione dei garofani e del suo fondatore, l'ex legionario Yves Guérin-Sérac, un fantasma di cui si hanno pochissime informazioni e pochissime foto.
Eppure Serac e la sua Aginter Presse sono state fondamentali per indirizzare la storia politica del nostro paese in una certa direzione, a metà anni sessanta.

Colpi di stato finti o intentati. 
Bombe fatte scoppiare su treni, nelle banche, nelle piazze.
Un crescendo di tensione che serviva a destabilizzare il paese per stabilizzare la politica (nel senso dei partiti di centro) e bloccare le riforme progressiste che avrebbero potuto rendere l'Italia un paese moderno (cosa in parte non riuscita, poiché le riforme su divorzio, aborto, lavoro, si sono fatte).

Nei documenti trovati nella sede dell'Aginter Presse e che sono arrivati fino a noi grazie al lavoro di alcuni giornalisti de l'Europeo si legge: "minare l’economia dello Stato per giungere a creare confusione in tutto l’apparato legale. Questo porterà a una situazione di forte tensione politica ..".

Destabilizzare facendo infiltrare i gruppi della sinistra da personaggi di estrema destra, come Mario Merlino, ex Avanguardia Nazionale, uno degli studenti andati in una sorta di vacanza studio nella Grecia dei colonnelli dopo il golpe del 1967.
Mario Merlino che, come Stefano Delle Chiaie, è finito implicato nelle indagini per la strage di Piazza Fontana.

Ma tra le operazioni sporche fatte da questi neofascisti su ispirazione dell'Aginter Press c'è la storia dei manifesti cinesi, raccontata al giudice Salvini da Vincenzo Vinciguerra: manifesti (appesi illegalmente) che inneggiavano a Mao e criticavano il Pci.
Vinciguerra ne parla con Salvini (il giudice) dopo il suo pentimento:


"al giudice Salvini Vincenzo Vinciguerra racconta una storia stranissima: quella dei finti manifesti cinesi".[..]Quei manifesti – racconta Vinciguerra – furono affissi dai militanti di Avanguardia nazionale guidati da Stefano Delle Chiaie, su diretto mandato dell’Ufficio affari riservati [..]«Indico in questa operazione il primo momento concreto dell’avvio della strategia della tensione, che deve quindi essere anticipata ai primi anni Sessanta». Federico Umberto D’Amato, il leader degli 007 del Viminale 
(dal libro Internazionale nera: La vera storia della più misteriosa organizzazione terroristica europea di Andrea Sceresini)

Delle Chiaie è l'estremista nero che è morto pochi giorni fa: negli articoli che gli hanno dedicato, si è parlato dei suoi processi, dai quali è uscito assolto.
Questo episodio è importante perché spiega come la strategia della tensione sia stata concepita a metà anni sessanta e non alla fine, ci spiega chi fossero i burattinai, pezzi del Viminale (i loro referenti politici), l'Aginter Press (e chi stata dietro questa agenzia).
Se volete approfondire questo pezzo della nostra storia, potete leggervi "Internazionale nera" di Andrea Sceresini - Chiarelettere

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