14 ottobre 2019

Le inchieste di Presadiretta – le vertenze industriali


Ora che non è più al Mise, l'onorevole Di Maio non dovrà più occuparsi delle crisi industriali che si è ritrovato sul tavolo nei suoi 14 mesi del governo Conte 1: Alitalia, Whirlpool, l'Ilva a Taranto la Pernigotti ..
Per onestà va detto che molte sono crisi che ha ereditato (e che ha poi lasciato in eredità al ministro Patuanelli).
La storia dell'Ilva, per esempio, parte da lontano, dalla privatizzazione dell'ex Ilva comprata (con un buon affare) dai Riva, famiglia industriale lombarda: mentre l'acciaio usciva dalle acciaierie dello stabilimento generando ingenti profitti ai Riva (finiti anche all'estero) la città si avvelenava, le persone si ammalavano.
Per anni i cittadini di Taranto sono stati posti di fronte al ricatto o il lavoro (qui sono impiegati 10000 persone): per anni i governi hanno firmato decreti salva Ilva che di fatto consentivano ai Riva di continuare ad inquinare, in barba alle regole.
Perché pare che in Italia non si possa produrre, senza uccidere, senza avvelenare terreni, falde, aria.
Quella di Taranto è l'acciaieria più grande d'Europa, occupa 230 km quadrati e dentro ci sono decine di km di strade e ferrovie.
I Riva hanno venduto l'impianto ad Arcelor Mittal, la multinazionale indiana, e Riccardo Iacona è andato ad intervistare i nuovi proprietari per chiedere loro conto sulla nuova gestione.
A che punto è il piano ambientale promesso dalla multinazionale indiana? Può la nuova acciaieria convivere con la città di Taranto (molti dei cittadini avevano chiesto la chiusura degli impianti, posizione inizialmente sostenuta dal M5S).
I camini dell'acciaieria si vedono da ogni quartiere della città pugliese, come anche il grande cantiere per la copertura dei parchi minerari, realizzato da Arcelor Mittal: questo è l'unico impianto italiano a ciclo integrale, si produce cioè il prezioso l'acciaio a partire dalle materie prime, dai minerali che arrivano al porto, ferro e carbone e calcare.
E' proprio dalla lavorazione delle materie prime che si arriva alla ghisa fusa che viene poi trasformata in acciaio e che poi nei laminatoi prende forma per essere venduta sul mercato.
Negli anni il parco minerario non è mai stato coperto, generando polveri sottili che sono finite per decenni, al primo vento, sulla città.
Nella lista degli inquinanti ci sono anche gli idrocarburi policiclici aromatici, la diossina, il piombo, tutte sostanze cancerogene.
Le perizie chimiche fatte e depositate presso la procura della Repubblica di Taranto, per il processo che vede imputati gli ex proprietari dell'Ilva, i Riva, certificano l'ingente inquinamento prodotto dallo stabilimento fino al 2011 e le conseguenze sulle malattie e sui morti.


Per capire cosa sta succedendo ora, le telecamere di Presa diretta sono entrare nello stabilimento; nel corso della puntata parlerà per la prima volta in televisione con un’intervista in esclusiva per PresaDiretta, il Vice Presidente e Amministratore Delegato di ArcelorMittal Italia, Matthieu Jehl
Spiegherà a Iacona e a noi spettatori quali sono i piani dell’azienda per il futuro dell’impianto.

Nel piano ambientale per l'ilva è stato messo 1 miliardo e 200 milioni: 300 ml vengono dal tesoretto nascosto dei Riva, il resto sono soldi di Arcelor Mittal: alla domanda su come siamo messi, su questo piano, il vicepresidente ha risposto che, dal loro punto di vista sono a posto.
I lavori stanno andando avanti, per la copertura, come previsto dal contratto firmato col governo: ma questo è solo la parte visibile dell'iceberg, ma c'è anche una parte non visibile.

Arcelor Mittal sta lavorando su tutti gli aspetti che hanno impatto sull'ambiente – ha spiegato Matthieu Jehl - sulla copertura e sulle polveri diffuse, ma lavoriamo anche su sui camini per trovare una soluzione per le emissioni che escono nell'aria, sul suolo e nell'acqua.
L'idea con questo piano, che è il più ambizioso che avevo mai fatto, come Arcelor Mittal, è arrivare ad un impatto ambientale che sarà il migliore in tutta Europa”.

Oltre che dell'Ilva si parlerà della Whirlpool che ha deciso di chiudere la produzione di lavatrici nello stabilimento di Napoli, mettendo sul tavolo la proposta di una riconversione degli impianti che verrebbero ceduti ad una società svizzera che si occupa di refrigerazione.
C'è poi la vicenda del marchio Pernigotti era finito in mano ad una azienda turca intenzionata a chiudere la produzione in Italia a Novi ligure.

Il secondo servizio della puntata, l'ultima per la stagione 2019, è dedicato all'AIDS: ce ne siamo dimenticati di questa malattia ma secondo l'Istituto Superiore della Sanità ogni anno si registrano 3600 nuove diagnosi di HIV e stiamo parlando solo delle persone che hanno scoperto di essere sieropositive, perché sono andate all'ospedale a fare il test.
“Il nostro problema dal punto di vista epidemiologico sono le persone che non sanno di essere sieropositive e se ne accorgono troppo tardi” - racconta alla giornalista Sabrina Carreras Andrea Gori, direttore del centro malattie infettive del Policlinico di Milano.
Questo è il nostro problema: raggiungere le persone che nemmeno sospettano di essere sieropositivi anche se hanno avuto rapporti sessuali a rischio.
E' fondamentale allora l'informazione oltre che la prevenzione: Presadiretta ha lanciato l'hashtag (su facebook e twitter) #HIVSPEZZIAMOLACATENA, per lanciare una campagna social per stoppare la catena di trasmissione della malattia.

La scheda del servizio: Vertenza Italia
PresaDiretta attraversa la stagione delle vertenze industriali che agitano il mondo del lavoro. Sullo sfondo della manovra economica, lo stato di avanzamento della bonifica dell’impianto dell’ex Ilva di Taranto tra la necessità di tutelare la salute e quella di salvare i posti di lavoro. I tavoli di crisi come quello della Whirpool e l’esempio del Portogallo che ha superato la crisi dicendo no all’austerity. E infine un capitolo speciale della rubrica “Futuro Presente” con un’importante inchiesta sull’Hiv. Pensavamo fosse una malattia degli anni ’80 e invece in Italia ci sono 10 nuove diagnosi al giorno. Come combatterla?

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