L’uomo aveva appoggiato entrambi i gomiti sul tavolo e teneva le mani strette intorno a un bicchiere d’acqua. Tremava, e quando si portò il bicchiere alle labbra, una parte del contenuto cadde sulla tovaglia di tessuto verde e lui rimase a contemplare la macchia che si era formata. Aveva appoggiato la giacca alla spalliera della sedia, allentato la cravatta e aperto il collo della camicia. Poteva avere quarant’anni, era minuto e la smorfia che gli attraversava il volto rendeva ancor più sgradevoli i lineamenti già molto marcati.
L’ispettore Palumbo, che gli sedeva accanto, vedendo il bicchiere vuoto, gli chiese: – Ancora dell’acqua?L’uomo fece no con la testa senza che il tremito diminuisse.
Milano, marzo 1949.
Un nuova indagine
per il commissario Maugeri, funzionario della squadra Mobile di
Milano negli anni del primo dopoguerra: un'indagine per un omicidio a
seguito di una rapina presso il bar del Circolo Ricreativo delle
Assicurazioni Lombarde, il CRAL. Una rapina che ha fruttato per i due
ladri poche lire e che però ha lasciato a terra uno dei due baristi
presenti nel circolo, Luigi Manes.
A raccontare come
sono andate le cose ai funzionari della Mobile, l'altro barista il
signor Ballardin, che ha assistito alla rapina e a quei due corpi che
hanno colpito al cuore il morto.
Una strana rapina:
il circolo è sì frequentato dai dipendenti delle Assicurazioni
Lombarde, ma di soldi ne girano pochi, specie in quella sera. Ancora
più strano quello che emerge dall'analisi del corpo della vittima,
uccisa con due colpi al cuore, sparati a distanza di qualche metro,
come se più che colpi sparati per caso si fosse trattato di una
esecuzione.
Vittima che
indossava una parrucca, portava degli occhiali finti e, per
completare una sorta di camuffamento, anche i baffi.
Chi era questo
Luigi Manes, facchino alle Assicurazioni? Alla squadra di Maugeri,
composta dai due ispettori Valenti e Palumbo, risulta difficile
risalire alle sue informazioni personali: il suo libretto è sparito,
era molto riservato della sua vita privata coi colleghi. Dalla
perquisizione di casa viene fuori poco o nulla, se non una banconota
da 5 sterline.
Non una relazione,
un amico o un'amica, niente.
Il segretario del
CRAL riporta un episodio avvenuto pochi giorni prima: mentre usciva
dal circolo Manes ha incrociato una ragazza bionda che lo ha
osservato a lungo, prima che lui se ne andasse via, lasciandogli
l'impressione che si conoscessero.
Il commissario girò un altro interruttore e videro entrambi che Eugenio Ballardin era tranquillamente a mollo nella vasca piena d'acqua, la testa appoggiata sul bordo, occhi e bocca spalancati. Sembrava guardare con aria sorpresa i due uomini che stavano violando la sua intimità. Tutto appariva assolutamente naturale, tranne il fatto che l'uomo immerso nell'acqua fosse vestito di tutto punto.
Manes non sarà
l'unica vittima della storia: anche il collega Ballardin viene
trovato morto in casa, dopo che per giorni si era assentato dal
lavoro senza avvisare i responsabili.
Viene trovato morto
nella vasca da bagno, con dei segni di violenza sul corpo, come se
qualcuno lo avesse tenuto fermo, per estorcergli delle informazioni.
Diversamente da
Maners, qualcosa sul passato della seconda vittima viene fuori: aveva
lavorato a Torino come chimico, fino al suo arresto da parte
dell'OVRA nel 1942, per essere trasferito a Carbonia.
Difficile pensare
che i due delitti non siano collegati, ma la ricerca di un possibile
movente porta Maugeri e i suoi nel buco nero del passato delle due
persone.
Cosa ci facevano un
ex tipografo come Manes (che forse nemmeno si chiamava così per il
suo camuffamento) e un ex chimico come Ballardin a fare i facchini e
poi i baristi al CRAL?
Sono domande che
assorbono tutte le attenzioni di Maugeri sacrificando anche il tempo
che potrebbe trascorrere con la moglie e col figlio.
Per cercare di
dargli una risposta dovrà ricorrere a tutte le sue conoscenze, dal
quel professor Allasio, profondo conoscitore dei fatti della seconda
guerra mondiale (e che avevamo incontrato nel passato romanzo,
“Natale col commissario Maugeri”), fino ai colleghi della
Questura romana, che dovranno controllare una bella bionda, che aveva
conosciuto una delle due vittime.
E che a Maugeri
aveva raccontato di come Manes, o come si chiamava, era spaventato da
qualcosa che gli era successo nel passato: “Puoi cercare di
rifarti una vita, fuggire lontano, cambiare i connotati, ma prima o
poi quelli riusciranno a trovarti e allora per te sarà finita,
proprio finita”.
C'è una seconda
indagine in cui è coinvolto Maugeri, slegata almeno all'inizio
dai due morti del CRAL, ma che farà da spunto per la soluzione del
caso: a Milano la polizia non riesce ad acciuffare una banda di
falsari che hanno messo sul mercato una serie di banconote da dieci
mila lire (quelle vecchie banconote grandi come un lenzuolo) quasi
indistinguibili da quelle uscite dalla zecca italiana.
L'indagine è
affidata al commissario Aiello, appena trasferito da Roma per
punizione: il vice questore, superiore di Maugeri, chiede di aiutarlo
in questo caso, nonostante la scarsa simpatia di cui gode Aiello in
Questura, per i suoi modi rudi.
Amo le indagini di
Maugeri, non solo per il carattere e i modi di questo investigatore,
attento scrupoloso, capace di ascoltare i suoi collaboratori ma anche
di seguire le sue intuizioni.
Maugeri è stato,
negli anni in cui in Italia si è combattuta la guerra di
liberazione, tra le fila dei partigiani, ha fatto una scelta
importante e di cui, terminata la guerra, ha pagato le conseguenze,
essendo stato messo in disparte dai vertici della Questura (se la
guerra era finita, la guerra fredda stava per iniziare e gli ex
partigiani, specie quelli rossi, non erano ben visti nei posti chiave
dello Stato).
Nelle sue storie
viene fuori la Milano del dopoguerra, con tutte le ferite lasciate
dal conflitto non solo per le macerie ancora visibili, ma anche per
le difficoltà che le persone incontravano nella vita di tutti i
giorni.
Era una Milano dove
ci si muoveva coi mezzi, poche erano le auto, non esistevano
televisioni e la sera, dopo cena, si ascoltava la radio o si stava
tutti assieme, semplicemente, a raccontarsi le storie.
La Milano che a
marzo festeggiava l'arrivo della primavera con la fiera del “Tredesin
de Marz”, con le bancarelle allestite fuori dei bastioni di Porta
Romana: bancarelle che vendevano volatili, e collane di castagne,
raccolte l'autunno precedente e cucinate al forno. Una leccornia per
quell'Italia che aveva tanta voglia di vivere e di mettersi alle
spalle tutte le sofferenze.
Maugeri riprese la banconota e stava per reinserirla nella cartellina, quando Bottinelli lo interruppe sorridendo. - A meno che sia un campione proveniente dall'operazione Bernhard, che lei certo non ha mai sentito nominare perché ...
Ma ci sono anche
altre ferite che, sebbene siano passati anni dalla fine della seconda
guerra mondiale, ancora fanno male: una di queste sarà alla radice
dei delitti del CRAL, una storia poco nota del conflitto e di cui
l'autore racconterà a fine libro i dettagli a cui si è ispirato per
questo giallo.
La scheda del libro
sul sito
di Todaro Editore e il link
per scaricare il primo capitolo.
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