20 giugno 2020

Conosci l'estate? Di Simona Tanzini

Martedì 1 agosto
Tre per tre. Qui dicono che la regola sia questa: tre giorni di scirocco, tre volte l’anno. Vivo a Palermo da undici mesi – undici mesi fra tre giorni – e so di non avere la sapienza e l’esperienza per contestare la saggezza locale. Magari capiterà pure solo tre volte l’anno, lo scirocco. Me lo auguro.
Nei giorni di Scirocco a Palermo (dove non è vero che il vento soffia solo per tre giorni), a Palermo viene uccisa una ragazza, Romina. Strangolata e gettata in un vicolo. Non è una delle tante donne uccise, che fanno notizia solo per poche ore, coi soliti commenti di denuncia dei troppi femminicidi registrati in Italia. Anzi, potrebbe anche non essere nemmeno un caso di femminicidio.
Romina era giovane, voleva fare la cantante, aveva fatto anche la modella, perché era molto bella. Ma soprattutto aveva una relazione con un cantante palermitano famoso, Zefir, uno di quelli che portano alta la bandiera della Sicilia nel paese.Quello di Romina, dunque, diventa un caso che interessa i media, i giornalisti della carta e quelli della televisione.
Come Viola, anchorwoman dell'ADI (canale televisivo all news, di cui è uno dei volti), romana ma a Palermo da un anno in un tragitto personale che dovrebbe un giorno portarla a Milano. Un percorso contorto, ma anche Viola è una persona speciale.
Sinestesia” è il disturbo di cui soffre: Viola vede i colori associati alle persone e ai suoni, si tratta di un disturbo neurologico che la porta a non sentire il caldo e il freddo (“ma non vorremo mica formalizzarci per qualche neurone un tantino danneggiato qua e là”), il che comporta qualche problema nella vita di tutti i giorni.
In neurologia, è quando uno stimolo sensoriale produce una reazione a un altro livello sensoriale. Tipo, senti l’odore del mare e ti squilla in testa una nota musicale..
Per esempio Santo, l'ex caporedattore ora in aspettativa, ha un color celeste; quello della redazione cultura Ocra; Zefir, il cantante che ha conosciuto questo inverno, color carta da zucchero. E Gaetano, il suo dirimpettaio non ché fratello di Zefir, color marrone bruciato.
Ho imparato che i colori delle persone non devono essere necessariamente associati al carattere e tanto più ai miei gusti cromatici
Sellerio, presentando questo giallo, scrive “un nuovo personaggio letterario si affianca ai detective di casa Sellerio”.
Ma Viola in questo romanzo non porta avanti una sua indagine. Non lo potrebbe perché è solo una giornalista televisiva e anche in ferie, in quei giorni di Scirocco in cui sembra di stare in un forno.Non lo è, una indagine, perché lei osserva, guarda, prende nota, si fa prendere da questo delitto per curiosità, perché aveva conosciuto il cantante e anche la ragazza (color rosso sangue) mesi prima, perché conosce Gaetano, un artista che ha cresciuto Zefir come un padre dopo la perdita dei genitori.
Ce lo racconta lei stessa, Viola, in prima persona, questo girovagare come una improbabile turista per Palermo, “una somma pazzesca di straordinarie culture diverse, con il risultato finale che poco si incastra e quasi niente funziona”.
La Cattedrale normanna, uno dei siti del percorso arabo-normanno dell’Unesco, il quartiere della Kalsa coi suoi vicoli, la chiesa di Santa Maria dello Spasimo, la cappella Palatina, via Maqueda, il Politeama, i quartieri che sono anche i mandamenti delle famiglie mafiose.
La mafia, già, una presenza che si sente ma che non si vede se uno viene da fuori e non la sa riconoscere:
Perché sapevo che esiste un’entità vaga chiamata mafia che non mi riguardava in alcun modo, non era tangibile, faceva girare soldi e droga
Ma tangibili sono i morti per la mafia, come e lapidi delle vittime, Cesare Terranova, Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Paolo Borsellino..
Chi ha ucciso Romina? Tutta la stampa, compresi i colleghi dell'ADI, si buttano sul cantante Zefir, colpevole perfetto: famoso a sufficienza da stuzzicare gli appetiti delle persone, senza un alibi, sparito dalla sera del delitto.
Ma l'assassino non è lui, questo pensa Viola e lo dice anche a Santo, il suo ex capo che la indirizza anche in questa specie di indagine non indagine per Palermo (una città dove tutti conoscono tutti), procurandogli anche i contatti giusti.Un “carta da zucchero” non ha la forza di uccidere una persona: “ci vuole troppa energia. Entusiasmo, in una sua certa forma distorta.”Ma c'è la testimonianza della compagna di casa di Romina, che sembra inchiodarlo senza scampo.
La svolta, arriva da una vecchia foto, scattata quasi trent'anni prima, un bianco e nero che Viola vede come color seppia.Il perché di quella morte, che non sarà l'unica in questa storia, sono legati alle ferite rimaste aperte nel passato.
Conosci l'estate? - è un punto di osservazione su Palermo, città dei mille contrasti, nelle persone convivono un estremo cinismo verso i problemi ma anche gesti di accoglienza spontanea verso gli altri.
Una città dove, separati, trovi la nobiltà e la borghesia delle villette liberty, e la working class (“che poi working si fa per dire”) con dentro una nobiltà culturale che appassiona Viola.Che invece detesta l'ipocrisia di quella parte della società civile che organizza manifestazioni (come quelle per la difesa delle donne) fini a sé stesse.Altre tema toccato dal romanzo è quello dei sensi di colpa, che possono pesare sulla vita delle persone come macigni, un peso da cui non si può più liberarsene.
Come il peso che grava su Viola stessa, non solo per lo scirocco, ma per quel “buio” (il nero espanso, la negazione dei colori e dei suoni) che si sta allargando e che la costringe, paradossalmente, ad attraversare ancor di più questa città, i suoi odori, i suoi rumori, i suoi colori.
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