Archiviato il caso Ustica (e l'indignazione del momento) possiamo dedicarci ai temi che urgenti per rilanciare il paese.
La scuola: mancano insegnanti (anche di sostegno), le aule, i dettagli delle linee guida per le lezioni. Non possiamo scaricare tutte le colpe sulla ministra Azzolina, ma nemmeno possiamo permetterci di fallire: il futuro passa per il ritorno in aula (in sicurezza) degli alunni.
Gli investimenti: arriveranno i soldi, a chi darli? E con che garanzie?
Marianna Mazzuccato e Antonio Andreoini sul Fatto Quotidiano parlano di come in altri paesi si siano vincolati gli aiuti ai privati a condizioni su posti di lavoro, sul divieto di fare dividenti, evitare di fare outsourcing e invstimenti puliti. In Francia la Renault dovrà arrivare al 2025 ad 1 milione di auto ad energia pulita.
Le infrastrutture: oltre alle grandi opere, ci sarebbero anche le attuali strade e cavalcavia da mettere in sicurezza. Per evitare un'altra tragedia come quella di Genova. Il modello Genova non deve nascondere i 43 morti e le responsabilità di chi non ha controllato o investito in sicurezza.
La sanità: interessante l'articolo di Barbacetto, sugli ex politici (Alfano, Maroni..) assunti dal gruppo San Donato dei Rotelli. Ma non dovevamo potenziare la sanità pubblica e controllare meglio quella privata?
Infine, l'inchiesta di Paolo Berizzi sugli NCC, con la storia dell'autista che ha scarrozzato gli imprenditori della Var Seriana di ritorno dalla Cina, senza che fossero posti sotto controllo.
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Mi raccomando, siate umani