Grazie signor ministro della salute e grazie signor presidente del Consiglio per avermi inviato, ciascuno per il suo ministero o ufficio, il messaggio contenente il link per il green pass.
Tanta grazia, peccato che quest'anno molto probabilmente non avremo modo di utilizzarlo perché la mia famiglia è entrata in quella specie di gioco dell'oca che è la sanità pubblica, per problemi di salute.
Il medico di base a cui ti rivolgi perché hai un problema (perché si va ancora dal medico, sapete?), il medico che ti fa il pezzo di carta, il telefonare al CUP o agli ospedali per trovare un posto per la visita dallo specialista.
Il doversi ridurre a chiamare per un visita privata perché dal sistema pubblico il primo posto libero è in una struttura distante km oppure non prima di due mesi.
E dopo la visita, altra carta, da presentare al medico di base (non sia mai che si usino documenti in rete) che prescrive altri esami, altra carta, altre telefonate, altra attesa..
Volete farvi un'idea di come funziona (male) il sistema sanitario nazionale? Fatevi un giro, signor ministro e signor presidente in un ospedale pubblico o in un pronto soccorso. Vedrete quelle facce che ho iniziato a riconoscere, la faccia della sofferenza da ospedale.
Persone rassegnate, che cercano uno sguardo amico a fianco: non è tristezza, ma la consapevolezza che dovranno aspettare in attesa di qualcuno che ti dica qualcosa.
Perché non è vero che tutti i medici o infermieri sono degli eroi: ci sono, certo, sono quelli che già prima del covid avevano empatia rispetto alle persone che si trovavano di fronte, persone che si impegnavano nel loro lavoro..
Ma ci sono anche medici che dimostrano insofferenza nei confronti di una persona anziana, che non sente le loro parole perché, appunto, non sente, soffre di ipoacusia, ed è in visita da loro proprio per quello.
Perché in questo paese non solo trattiamo male i giovani, destinati ad una vita da precari e da sfruttati (a meno di non appartenere a quale elite), ma anche le persone anziane.
Gli anziani lasciati da soli su una carrozzina, che di fronte alle loro sofferenze si sentono rispondere sempre la solita storia, "ma signora quanti anni ha?".
Essere anziani è una colpa.
Non avere soldi e amicizie per seguire la strada del privato è una colpa.
Fatevela questa visita in un ospedale, senza fanfare o inchini alla Sordi. Sarà molto istruttiva, specie ora che state plasmando il paese di domani, che potrebbe anche essere un paese meno ingiusto.
Tutto vero, sacrosanto e si trascina così da più di 20 anni, da quando la USL è diventata ASL, cioè azienda che deve fatturare con i profitti sulla salute dei cittadini che non possono pagare privatamente cure e trattamenti adeguati che la sanità pubblica non fornisce più.
RispondiEliminaVa smantellata e vanno cacciati dalla pubblica quei medici che vi occupano posti chiave pagati dallo stato, ma che "curano", (si fa per dire, perchè spesso hanno una laurea fasulla) solo nelle strutture private. Si macchiano costantemente del reato di Comparaggio, art. 170 del Cod. Penale, senza sapere neanche che cosa sia, perchè nessuno lo ha mai punito, e la fanno franca ricevendo premi e sponsorizzazioni dai loro compari delle lobbies farmaceutiche. Coraggio. Ho scoperto che facendo attenzione all'acqua e al cibo, e aspettando un paio di settimane, possibilmente a riposo, molti sintomi si attenuano, o svaniscono. La fretta e lo stress sono i veri nemici della salute.